Se gli investimenti sono stati effettuati nel 2019 e l’autorizzazione all’utilizzo del credito avviene entro il 30 di novembre il bonus sud deve essere indicato nel modello Redditi 2020.

 

Al contrario, se l’autorizzazione è concessa dall’Agenzia delle entrate dopo il 30 novembre, il credito d’imposta deve essere indicato nel modello Redditi 2021, periodo d’imposta 2020.

 

Detto ciò, noi di investire oggi ti suggeriamo le indicazioni operative da seguire per indicare correttamente il bonus sud nel modello Redditi.

Il bonus investimenti al sud

Il bonus investimenti al sud consiste in un credito d’imposta riconosciuto alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali: Tali beni devono essere destinati a strutture produttive situate nel Mezzogiorno d’Italia.

 

A prevedere il bonus sud è stata la Legge n°208/2015, Legge di bilancio 2016. Successivamente ci sono stati degli interventi di proroga nonchè di modifica che hanno esteso l’operatività del bonus.

 

Ad ogni modo, destinatari del credito d’imposta sono tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, art.55 DPR 917/86, TUIR, che effettuano nuovi investimenti destinati a strutture produttive situate nel mezzogiorno.

 

Anche i forfettari possono richiederlo.

 

In particolare,  Il bonus opera quale credito di imposta in favore delle imprese:

 

  • che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive
  • ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

Il bonus investimenti al sud: quanto spetta

Ad oggi, l’agevolazione opera nella misura massima del:

 

  • 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln),
  • del 35%per le medie (10 mln) e
  • del 25% per le grandi imprese(15 mln).

Al contrario, il credito opera nella misura del 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni di Abruzzo e Molise.

Inoltre, nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismicisuccedutisi dal 24 agosto 2016, il Credito è attribuito:  nella misura del 25% per le grandi imprese, del 35% per le medie imprese e del 45% per le piccole imprese.

Il bonus Sud è cumulabile con altri aiuti di Stato e con gli aiuti de minimis. Sempre, nei limiti dell’intensità o dell’importo di aiuti più elevati consentiti dalla normativa europea.

 

Attenzione, il credito è tassato sia ai fini delle imposte sui redditi sia ai fini Irap.

L’utilizzo del credito d’imposta

Prima di utilizzare il bonus in compensazione in F24 dobbiamo inviare all’Agenzia apposita richiesta di fruizione del bonus stesso.

 

Nella richiesta riportiamo gli investimenti per i quali intendiamo beneficiare del credito d’imposta.

 

In particolare, con il modello “CIM 17 è possibile presentare la comunicazione per la fruizione dei seguenti crediti d’imposta:

 

  • credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno (art. 1, commi da 98 a 108, della legge n. 208 del 2015);
  • credito d’imposta per gli investimenti nei comuni del centro Italia colpiti dal sisma a far data dal 24 agosto 2016 (art. 18-quater del decreto legge n. 8 del 2017);
  • credito d’imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali – ZES (art. 5 del decreto legge n. 91 del 2017).

 

Le prime due agevolazioni sono operative fino al 31 dicembre 2020 (con probabile proroga nella Legge di bilancio 2021). Invece, per gli investimenti nelle zone ZES, l’agevolazione opera fino al 31 dicembre 2022 e su una spesa max di 50 milioni.

 

Con i provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle entrate 24 marzo 2016, 14 aprile 2017, 29 dicembre 2017 e 9 agosto 2019 sono state definite le modalità di presentazione della comunicazione.

 

Qualora non sussistano motivi ostativi, l’Agenzia delle entrate comunica l’autorizzazione all’utilizzo in compensazione del credito d’imposta.

 

Ottenuta l’autorizzazione, trascorsi 5 giorni, possiamo utilizzare il credito in F24.

 

Attenzione, possiamo utilizzare solo il credito maturato ossia relativo agli investimenti già realizzati al momento della compensazione.

Bonus sud: l’inserimento nel modello Redditi

L’inserimento del bonus sud nel modello Redditi segue regole ben precise.

 

Il bonus sud deve essere indicato nel modello Redditi relativo al periodo d’imposta in cui è stato sostenuto il costo dell’investimento.

 

Per la precisione, con il codice credito “C4” il bonus sud va indicato nel quadro RU del modello Redditi.

 

Tenendo bene in mente quando detto nel paragrafo precedente circa l’autorizzazione all’utilizzo del credito, nel rigo RU5 va indicato:

 

  • nelle colonne 1, 2 e B2, il credito  maturato su costi 2016,2017,2018, qualora la fruizione sia stata autorizzata dall’Agenzia delle entrate dopo il termine di presentazione del modello Redditi 2019;
  • nella colonna 3, l’ammontare del credito maturato su costi 2019 la cui fruizione è stata autorizzata dall’Agenzia delle entrate entro il 30 novembre 2020. Salvo proroghe dell’ultima ora del termine di presentazione del modello Redditi.

L’inserimento nel modello Redditi: autorizzazione nell’anno successivo a quello di pagamento

In base a quanto detto finora, può accadere che con costi sostenuti nel 2019:

 

  • l’autorizzazione all’utilizzo del credito d’imposta avvenga entro il termine di presentazione del modello Redditi 2020 ovvero
  • successivamente a tale termine.

 

Nel primo caso, il bonus sud dobbiamo riportarlo nel modello Redditi 2020, periodo d’imposta 2019; nel secondo caso lo indicheremo nel modello Redditi 2021, periodo d’imposta 2020.