L’acquisto di una stufa a pellet può rientrare tra le spese per le quali è ammessa la detrazione fiscale del 50% (bonus ristrutturazione) oppure del 65% (ecobonus – risparmio energetico)).

Nel caso dell’ecobonus, ai fini dello sgravio fiscale, tuttavia, la strada è più tortuosa (i requisiti tecnici da rispettare devono essere specifici ed inoltre è richiesta la comunicazione all’ENEA).

Più semplice, invece, è avere la detrazione del 50%.

Il bonus per i lavori di ristrutturazione della casa

Il bonus ristrutturazione, ricordiamo, si concretizza in una detrazione fiscale del 50% (da godere in 10 quote annuali di pari importo) riconosciuta a fronte di spese sostenute per lavori edili sostenuti sulla casa (ad esempio, apertura di nuove porte e finestre; costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti; ecc.).

Per le spese sostenute nel 2020 e 2021, il legislatore ha ammesso la possibilità di optare, in luogo della detrazione fiscale, per:

  • lo sconto in fattura da parte dell’impresa esecutrice dei lavori, la quale poi lo recupero nella forma del credito d’imposta da utilizzare in compensazione o da poter cedere a terzi soggetti (inclusi istituti di credito e finanziari)
  • oppure per la cessione del credito a terzi soggetti, inclusa la stessa impresa che ha eseguito i lavori ed inclusi istituti di credito e finanziari (il cessionario a sua volta può ulteriormente cedere il credito).

Ad oggi, il bonus ristrutturazione è ammesso a fronte di spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 (ci si aspetta la proroga anche per il 2022 nella prossima legge di bilancio).

Bonus stufa a pellet al 50%: i requisiti per averlo

Laddove l’acquisto di una stufa a pellet sia effettuato nell’ambito di un più ampio progetto di ristrutturazione edilizia, anche su questa spesa è possibile godere delle detrazione IRPEF del 50% (bonus stufa a pellet) senza necessità che ci sia quel risparmio energetico richiesto, invece, per l’ecobonus (detrazione 65%).

La detrazione del 50% per la stufa a pellet è ammessa anche quando l’acquisto, ad esempio, si inserisce tra i lavori di realizzazione di un nuovo impianto di riscaldamento interno autonomo con opere edilizie esterne (canna fumaria e/o altre opere interne o esterne).

Come per in bonus ristrutturazione, anche per il bonus stufa a pellet (e con riferimento a spese sostenute nel 2020 e 2021) è ammesso optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Inoltre, ai fini del beneficio è necessario che il pagamento sia fatto con bonifico parlante, ossia quello da cui risultano:

  • la causale di versamento (Articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • codice fiscale del beneficiario del bonus
  • dati fiscali del beneficiario del pagamento.

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