Al fine di godere dei bonus lavori a casa (bonus ristrutturazione, ecodonus ordinario, bonus facciate, bonus 110, ecc.) il legislatore dispone che la spesa sostenuta deve essere pagata in un determinato modo e con determinati strumenti

Riepiloghiamo, in tale articolo, tutte le modalità di pagamento ammesse a seconda della tipologia di sgravio fiscale cui si può accedere.

Bonus lavori a casa: quando è richiesto il bonifico parlante

Per la maggior parte dei bonus lavori a casa, il legislatore, ai fini del loro riconoscimento, richiede che la spesa sia pagata con il c.

d. “bonifico parlante” (soggetto a ritenute dell’8%). Il bonifico parlante è quello da cui devono risultare:

  • il codice fiscale del soggetto beneficiario del bonus
  • la causale di versamento (laddove possibile indicare il riferimento normativo specifico)
  • i dati fiscali dell’impresa che esegue i lavori.

In dettaglio il bonifico parlante è richiesto per godere dei seguenti bonus lavori a casa:

  • bonus ristrutturazione
  • ecobonus ordinario
  • bonus facciate
  • sismabonus ordinario
  • bonus 110 (tranne il caso in cui si ottiene lo sconto in fattura).

Si tenga presente che i citati bonus sono ammessi anche laddove si paghino i lavori tramite finanziaria, purché la società finanziaria stessa effettui il pagamento all’impresa tramite bonifico parlante.

Quando non serve il bonifico parlante

A fronte dei lavori ammessi ai bonus lavori a casa, tuttavia, lo stesso legislatore stabilisce che le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio, oneri di urbanizzazione, diritti per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) sono ammesse agli sgravi fiscali anche se assolte con altre modalità.

Il bonifico parlante non è richiesto nemmeno per godere del bonus mobili e grandi elettrodomestici. Ai fini di questo beneficio, infatti, è sufficiente che il pagamento dell’onere risulti eseguito con bonifico ordinario o carta di debito o credito (non sono ammessi contanti e assegni).

C’è infine il bonus verde ammesso solo laddove il pagamento della spesa risulti da:

  • assegni bancari, postali o circolari non trasferibili
  • carte di credito
  • bancomat
  • bonifico ordinario.

Anche per questi due ultimi bonus, è ammesso il pagamento tramite una finanziaria e sempre a condizione che quest’ultima paghi attraverso i predetti strumenti.

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