Dal prossimo anno verrà incrementato il cosiddetto Bonus Asili nido, grazie al quale verranno erogati, assegni che consentiranno un alleggerimento dei costi per il pagamento della retta per asili nido.

Secondo quanto dichiarato dalla segreteria nazionale del Pd, Camilla Sgambato, il bonus asili nido 2020 sarebbe raddoppiato rispetto a quanto previsto in una precedente bozza di legge.

Bonus asili nido 2010: come è cambiato durante l’iter parlamentare

L’assegno, secondo quanto previsto da una prima bozza, contenuta nella Legge di Bilancio 2020, sarebbe stato d’importo pari a:

  • 1.500 euro per i nuclei familiari con ISEE fino a 25.000;
  • 1.000 euro per i nuclei familiari con un ISEE da 25.001 euro fino a 40.000;
  • 1.500 euro anche per i nuclei familiari con ISEE inferiore a 40 mila euro, in presenza di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.

Il testo originario è stato modificato, e, in particolare, sono stati previsti importi decisamente superiori.

L’emendamento in questione è stato da poco approvato in senato e prevede, fra le cose più importanti, i seguenti assegni:

  • 3.000 euro a famiglia con ISEE inferiore a 25.000;
  • 2.500 per le famiglie con un ISEE compreso tra i 25.000 e i 40.000 euro;
  • 1.500 per le altre famiglie.

Una risposta alla povertà educativa

Questa è la risposta concreta che diamo alla povertà educativa e alle difficoltà materiali che ostacolano la crescita dei bambini, penalizzando le famiglie, le comunità e l’intero Paese. A questo aggiungiamo il ‘Fondo infrastrutture sociali’ con cui abbiamo dato ossigeno ai piccoli comuni del Sud, con 300 milioni per sostenere le infrastrutture sociali asili, scuole, presidi sanitari nelle comunità locali, a partire da quelle medie e piccole”. Questo è quanto affermato dalla segreteria nazionale del Pd, Camilla Sgambato, la quale continua: “Passi certo non risolutivi ma che indicano un percorso da seguire di fronte alle difficoltà che riscontriamo soprattutto nel mezzogiorno e nelle periferie. Cerchiamo di metterci gradualmente al passo con le altre realtà e gli altri Paesi. E credo sia necessario riaffermarlo ogni volta con forza: i diritti o sono per tutti o si chiamano privilegi”.

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