A luglio arriveranno i soldi del bonus 200 euro a pensionati e lavoratori. La misura, contenuta nel decreto Aiuti di maggio, è condizionata al limite di reddito annuo dei beneficiari che non deve superare i 35.000 euro.

Per i pensionati, però, il bonus da 200 euro potrebbe anche diventare una stampella definitiva anche nei prossimi anni, visto e considerato il loro potere di acquisto è più basso rispetto a quello dei lavoratori.

Bonus da 200 euro definitivo per i pensionati?

A suggerire che tale bonus una tantum diventi strutturale sono i sindacati.

In particolare Carmine Barbagallo, segretario generale della Uilp, che spiega come

da qualche anno a questa parte, i pensionati sono diventati il bancomat del nostro Paese. Bisogna ridurre le tasse sulle pensioni”.

In Italia i pensionati pagano il 22,5% di tasse, a livello europeo la media è di 9,7%. Un fardello fiscale che compromette anche i consumi limitando il potere di acquisto delle famiglie.

Il bonus da 200 euro sulle pensioni avrà un impatto sui conti pubblici di circa 4,5 miliardi di euro. Non è una cifra impossibile da gestire se si pensa che il contributo è in grado di rilanciare i consumi e sostenere la ripresa economica del nostro Paese.

Limite di reddito

Il bonus da 200 euro una tantum potrebbe essere calibrato in base a livelli di reddito più bassi – osservano gli esperti – in modo tale da rendere più sostenibile l’impatto con la spesa pubblica.

Non è escluso che in vista dell’avvio della campagna elettorale della prossima primavera, questa misura possa diventare un cavallo di battaglia per accaparrarsi voti fra le persone anziane. Come aveva fatto Matteo Renzi con il bonus da 80 euro in busta paga.

Tutto dipenderà da come verrà impostata la legge di bilancio e da quanto e come si vorrà intervenire sul tema riforma pensioni. E’ anche possibile, fanno notare i sindacati, che in assenza di interventi importanti per la riforma, si dia al popolo dei lavoratori il contentino del bonus da 200 euro.