Il bonus 200 euro previsto dal D.L. 50/2022, decreto Aiuti, spetta anche ai lavoratori autonomi, sia imprenditori individuali sia professionisti. Anche il lavoratore autonomo occasionale ha diritto al bonus. Nel rispetto di precise condizioni. Detto ciò, anche questa volta, il Governo ha riservato un trattamento sfavorevole nei confronti dei titolari di partita iva. Rispetto a tutti gli altri beneficiari del bonus.

Infatti, in riferimento alle partite iva, il bonus è incompatibile con altri specifici incentivi o bonus fissati sempre dal decreto Aiuti.

Ecco in quali casi il bonus 200 euro non spetterà.

Il bonus 200 euro

Il bonus 200 euro è stato istituito dal Governo con l’intento di dare una mano alle famiglie contro il caro bollette. Gli stipendi sono rimasti al palo mentre, gas, energia elettrica e benzina sono saliti alle stelle.

Dunque, le famiglie hanno subito una forte perdita di potere di acquisto.

Da qui, l’istituzione del bonus 200 euro. Si tratta di un bonus una tantum. Ciò significa che verrà riconosciuto una volta e basta.

Rientrano tra i beneficiari del bonus: lavoratori dipendenti; pensionati residenti e lavoratori autonomi, percettori del Reddito di cittadinanza; lavoratori stagionali, percettori dell’indennità di disoccupazione (NASpI e DIS-COLL), ecc.

Rientrano tra i beneficiari anche i lavoratori autonomi privi di partita Iva, iscritti alla Gestione separata dell’Inps alla data di entrata in vigore del “decreto Aiuti” e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che, nel 2021, sono stati titolari di contratti autonomi occasionali con accredito di almeno un contributo mensile. Dunque non serve la partita iva per avere il bonus.

In linea di massima, tutti i soggetti sopra citati, per ottenere il bonus, devono avere un reddito non superiore a 35.000 lordi.

Il bonus 200 euro per i lavoratori autonomi

Il Governo ha pensato anche ai lavoratoti autonomi con partita iva: imprenditori individuali e professionisti. Il bonus 200 euro è riconosciuto anche ai professionisti iscritti alle casse di previdenza private (professionisti con cassa).

Per accedere al bonus, i lavoratori autonomi, dovranno avere un reddito complessivo 2021 non superiore all’importo che sarà fissato da un decreto interministeriale, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del “decreto Aiuti”.

Il provvedimento dovrà definire anche:

  • i criteri e
  • le modalità per la corresponsione dell’indennità.

Alla misura sono destinati 500 milioni di euro, grazie all’istituzione di un apposito Fondo.

Trattamento diverso tra lavoratori autonomi e altri beneficiari del bonus

Analizzando l’art.33 del decreto, viene fuori che il bonus 200 euro è incompatibile con altri bonus fissati dallo stesso decreto Aiuti.

Nello specifico, c’è incompatibilità con le prestazioni di cui agli articoli 1 e 3.

Dunque, non avrà diritto al bonus 200 euro, la partita iva che prende:

Dunque, si tratta di preclusioni abbastanza limitanti. Nel contesto economico in cui ci troviamo, il governo avrebbe potuto fare a meno di fissare tali casi di incompatibilità del bonus.

Ad ogni modo, la speranza è che le forze politiche mettano mano al testo del decreto Aiuti, in fase di conversione in legge. Si tratterebbe di una buona notizia per le partite iva.