Nel decreto legge “Aiuti bis”, approvato dal Consiglio dei ministri giovedì 4 agosto, tra le varie misure introdotte, è stato istituito anche il bonus 200 euro bis.

Stiamo parlando del contributo pensato per aiutale le famiglie in difficoltà economica a causa della recente impennata dei prezzi dell’energia e non solo.

Più che un nuovo bonus, ad ogni modo, la norma prevede l’estensione del contributo una tantum anche ad alcuni soggetti esclusi dal precedente provvedimento. Estensione che riguarda anche collaboratori sportivi. Gli stessi che in precedenza avevano percepito i bonus sport previsti dai vari decreti covid.

Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus 200 euro anche ai collaboratori sportivi beneficiari delle indennità Covid

Con il decreto Aiuti bis, il bonus 200 euro viene sostanzialmente esteso ad alcuni soggetti che non lo avevano percepito in precedenza.

Stiamo parlando del contributo una tantum pensato per aiutare le famiglie in difficoltà economica a causa della recente impennata dei prezzi.

Il beneficio, dunque, sarà erogato anche ai lavoratori che, pur avendo una retribuzione mensile inferiore a 2.692 euro, non hanno goduto dello sgravio contributivo dello 0,8 per cento. Si tratta in particolare, di coloro che sono stati interessati da eventi coperti da contribuzione figurativa dall’INPS, come:

  • i soggetti in maternità
  • i lavoratori in cassa integrazione.

Oltre a questi soggetti, ai sensi dell’art. 22 del decreto Aiuti bis, il bonus 200 euro viene riconosciuti anche ai collaboratori sportivi. In particolare, nel provvedimento si parla dei collaboratori sportivi già beneficiari di un’indennità COVID.

All’erogazione del beneficio provvederà in via automatica Sport e Salute spa, alla quale, per far fronte alla spesa, è stata messa a disposizione la somma di 30 milioni di euro.

In tutti questi casi, il nuovo bonus 200 euro sarà erogato già con la busta paga relativa al mese di ottobre.

Infine, ricordiamo anche che il decreto Aiuti bis ha previsto ulteriori risorse per 100 milioni di euro da destinare alla copertura del medesimo contributo a favore degli autonomi.

Risorse che vanno ad aggiungersi ai 500 milioni di euro stanziati in precedenza.