Tutto pronto per il debutto del Duc, il documento unico di circolazione. Dal 31 marzo 2021, per i veicoli di nuova immatricolazione e per i passaggi di proprietà entra in vigore un nuovo documento. Al posto del tradizionale libretto.

Le associazioni del comparto automotive nazionale – Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca e Unrae – chiedono però una proroga. A loro dire,

il sistema del Documento Unico di circolazione ancora non funziona a dovere. Lo confermano i costi causati dalle criticità e dai disservizi che continuano a caratterizzare il nuovo sistema“.

Le stesse ribadiscono che la lentezza e l’inadeguatezza della procedura digitale hanno triplicato i tempi di emissione dei documenti. E quindi i costi per l’utente, con evidenti riverberi negativi sull’intero comparto auto.

Duc entra in vigore il 31 marzo 2021

Nonostante le lamentele delle associazioni, il Ministero dei trasporti sembra voler tirare dritto. A meno di un intervento dell’ultimo momento, il Duc entrerà in vigore il 31 marzo e da questo momento il vecchio libretto di circolazione va in pensione.

Secondo le associazioni, però, i tempi tecnici per l’erogazione del Duc sarebbero più lunghi del previsto a causa di problemi tecnici ancora da risolvere.

Se prima dell’introduzione del Documento Unico, i tempi di erogazione dei documenti di circolazione e proprietà erano accettabili e il sistema era funzionale, oggi pratiche che un tempo venivano lavorate in pochi minuti rimangono ‘appese’ anche per oltre mezz’ora. I disagi che le imprese rappresentate stanno subendo quotidianamente non sono più sopportabili”.

Duc e carta di circolazione

Approvato con decreto legislativo numero 98 del 2017 in ottica di razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e proprietà, il Duc sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 giugno 2020. Ma, causa emergenza sanitaria, il debutto è stato rinviato più volte. Il documento unico di circolazione contiene una serie di informazioni aggiuntive del veicolo.

Quali i dati identificativi dello stesso e informazioni sulla situazione giuridica e patrimoniale del veicolo (presenza di ipoteche, privilegi, fermi amministrativi o a pignoramenti).

Il Duc ha lo stesso aspetto della vecchia carta di circolazione e riporta anche alcuni dati del certificato di proprietà cartaceo, già soppresso e ora presente in forma digitale solo sugli archivi del Pra.In pratica questo nuovo documento ne racchiude due e (in teoria) dovrebbe semplificare la vita dei proprietari di veicoli.

I vantaggi del Duc

Ma quali sono i reali vantaggi per l’automobilista? Innanzitutto la semplificazione. Il fatto che esista un unico documento fa sì che in esso siano contenute tutte le informazioni attinenti al veicolo.

In secondo luogo il risparmio. Meno documenti da elaborare significa meno costi di burocrazia e bolli da far pagare agli utenti, sia sulle immatricolazioni ex novo che sui passaggi di proprietà. In sintesi si dovrebbero risparmiare 39 euro a veicolo fra pratiche Aci e imposte di bollo.

Per quanto riguarda le vecchie carte di circolazione e i certificati di proprietà rilasciati prima del primo gennaio 2020, anche in formato elettronico, restano validi, se però dovesse essere necessario provvedere alla loro nuova emissione, verranno sostituiti dal documento unico.

Chi rilascia il documento unico

La competenza per il rilascio del Duc è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il documento unico di circolazione certifica i dati in esso contenuto, ferma restando la responsabilità dell’Automobile club d’Italia (ACI) per quanto riguarda i dati relativi alla proprietà e alla locazione finanziaria dei veicoli, e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per quanto riguarda invece i dati dei veicoli.

Chi volesse ottenere il Duc deve presentare apposita domanda di rilascio in sede di prima immatricolazione, reimmatricolazione o aggiornamento dopo il trasferimento della proprietà del veicolo, tramite apposito modulo unificato.

L’istanza potrà essere presentata presso qualsiasi sportello telematico dell’automobilista (STA) o presso gli uffici della Motorizzazione Civile territorialmente competenti.

Le istanze e la documentazione allegata sono quindi trasmesse dagli uffici che le ricevono per via telematica al Centro elaborazione dati. Presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (CED), che gestisce l’Archivio nazionale dei veicoli, il quale trasmette al Pra in via telematica, i dati relativi alla proprietà ed allo stato giuridico del veicolo, insieme alla documentazione in formato elettronico.