A dicembre scatteranno i conguagli 2023 sulle pensioni. Una manovra che il governo ha deciso di anticipare di un mese a sostegno dei redditi medio bassi e per contenere gli effetti dirompenti dell’impennata dell’inflazione. Con apposito decreto, quindi, saranno aggiornati in via definitiva gli importi di oltre 16 milioni di pensioni, comprese quelle minime.

Quindi, col pagamento dell’ultimo rateo di pensione 2023 i pensionati riceveranno, oltre alla tredicesima, anche l’aumento dello 0,8% che colma la differenza fra il 7,3% di rivalutazione già anticipata e l’8,1% del dato definitivo Istat.

La differenza, pari a 0,8% sarà corrisposta calcolando anche gli arretrati a partire da gennaio e in unica soluzione.

Di quanto aumentano le pensioni minime

Particolare attenzione è dedicata alle pensioni integrate al trattamento minimo. Gli importi sono stati rivalutati pienamente a 563,64 euro da gennaio 2023. Ma per effetto dei conguagli dello 0,8% in arrivo, saliranno a 567,94 euro al mese. Quindi ci saranno 4,3 euro in più. Per effetto del pagamento degli arretrati, però, i pensionati riceveranno 51,6 euro su 12 mensilità.

Da ricordare che la rivalutazione annuale delle pensioni avviene sempre in due fasi. In gergo si chiama perequazione automatica e interviene su disposizione del Mef mediante apposito decreto. La differenza dello 0,8% sul recupero dell’inflazione sarà corrisposta in un’unica soluzione a tutti i titolari di pensione, tenuto conto delle nuove fasce di rivalutazione approvate con la legge di bilancio 2023.

Il bonus sulle pensioni minime

Considerata la difficoltà di coloro che vivono di sola pensione e dei bassi redditi delle minime, con la legge di bilancio 2023 è stato disposta una integrazione annuale. Si tratta di una aggiunta pari a 1,5% per coloro che hanno meno di 75 anni e del 6,4% per coloro che sono over 75. Solo per il 2023.

Dette pensioni minime sono quindi salite rispettivamente di 7,88 euro e 33,62 euro. Al punto che un ultra settantacinquenne percepisce una rendita mensile pari a 601,26 euro.

Mentre chi ha meno di 75 anni prende 575,82 euro. Questi sono dati definitivi riferiti al 2023.

Per il 2024, la legge stabilisce che il bonus non sarà più corrisposto in questa misura, ma del 2,7% per tutti senza distinzione di età. Si prenderà come base di calcolo l’importo di 567,94 euro, così come definitivamente rivalutato a dicembre. Quindi 15,33 euro in più, oltre alla rivalutazione ordinaria 2023 (pagamento nel 2024) che sarà definita nelle prossime settimane dal Ministero dell’Economia.

Pensioni minime a 617 euro nel 2024

Volendo spingerci più in là, già si possono formulare delle ipotesi sulla rivalutazione delle pensioni minime nel 2024. Sapere di quanto aumenterà la rendita non è difficile. Supponendo un incremento del 6%, si può ipotizzare che i trattamenti minimi saliranno sopra la soglia psicologica dei 600 euro al mese. Un ulteriore passo in avanti verso le pensioni minime a 1.000 euro al mese promesse a inizio legislatura dal governo.

A questa somma bisognerà poi sommare quel 2,7% stabilito dalla legge di bilancio 2023 pari a 15,33 euro al mese arrivando così a circa 617 euro mensili. Per saperlo con esattezza bisognerà attendere i dati preliminari dell’inflazione 2023 che certificherà l’Istat e poi il decreto del Ministero dell’Economia che fisserà gli aumenti con decorrenza gennaio 2024.

Riassumendo…

  • In arrivo a dicembre i conguagli sulle pensioni minime ai dati definitivi dell’inflazione 2022.
  • L’aumento sarà dello 0,8% della pensione, comprensivo di arretrati da gennaio.
  • L’importo delle pensioni minime salirà in via definitiva a 567,94 euro.