La crisi di governo e le dimissioni del Premier Mario Draghi sono arrivate in un momento davvero difficile per il nostro paese. L’esecutivo, ad ogni modo, rimarrà in carica fino alle prossime elezioni per lo svolgimento di quelli che sono stati definiti come “affari correnti”.

Sicuramente, lo stesso si dovrà affrettare ad emanare le nuove misure per far fronte all’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie. Impennata dei prezzi causata, come sappiamo, principalmente dall’attuale conflitto in Ucraina.

A tal proposito, una delle misure di cui si sta tanto parlando in questi giorni è sicuramente la decontribuzione a favore dei lavoratori e dei pensionati, in modo da far aumentare i redditi mensili netti, almeno fino alla fine dell’anno.

Per quanto riguarda le pensioni c’è poi un’altra buona notizia: il governo si starebbe apprestando ad anticipare, seppur in modo parziale, la rivalutazione delle stesse. In questo modo, non dovrai aspettare il 2023 per avere una pensione più alta. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Aumentano le pensioni grazie all’anticipo parziale della rivalutazione

A causa dell’alta inflazione di questo periodo, il governo starebbe per aumentare le pensioni attraverso una maggiore decontribuzione. Ma c’è un’altra buona notizia: la rivalutazione delle pensioni, prevista per gennaio 2023, sarà anticipata a quest’autunno (settembre ottobre), anche se in misura parziale.

In particolare, l’adeguamento riguarda gli assegni pensionistici relativi a tutto il secondo semestre del 2022, ma, essendo un anticipo parziale, sarà soltanto del 2 per cento.

Questo, dunque, significa che una pensione da 1000 euro al mese sarà aumentata di 20 euro (120 euro per l’intero semestre).

Per una pensione di 2.000 euro, ovviamente, l’incremento sarebbe di 40 euro (240 euro per l’intero semestre) e così via fino ad una pensione da 2,200 euro. Superata tale cifra la rivalutazione degli assegni sarà via via decrescente.

Secondo le prime indiscrezioni, i soldi dovrebbero arrivare già dal primo ottobre.

La notizia dell’anticipo della rivalutazione delle pensioni, seppur non ancora confermata, è sicuramente un aiuto importante per far fronte a quest’aumento dei prezzi.

Ricordiamo inoltre che, con il prossimo decreto Aiuti, molto probabilmente non verrà riproposto il tanto discusso bonus 200 euro. Al suo posto, il governo starebbe studiando una decontribuzione degli stipendi e delle pensioni più basse, in modo da aumentare il reddito netto per tutti i restanti mesi del 2022. Ovviamente, vi terremo aggiornati sugli sviluppi di tutti questi provvedimenti.