Tra i figli a carico per i quali può essere richiesto l’assegno unico rientrano anche i figli disabili senza limiti di età. Quando si presenta la domanda, l’INPS chiede di specificare il tipo, tuttavia, di disabilità scegliendo tra disabilità

  • media
  • grave
  • non autosufficienza.

L’informazione è importante in quanto da ciò dipenderà anche l’eventuale maggiorazione spettante.

Come può, quindi, il genitore sapere in quale grado di disabilità rientra il proprio figlio? Quale documentazione serve per capirlo?

Per quali figli spetta la prestazione

Ricordiamo che, l’assegno unico spetta per i figli a carico, intendendo per tali quelli facente parte del nucleo familiare ai fini ISEE.

Sarà erogato (mensilmente) dall’INPS a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale in presenza di figli a prescindere dalla condizione lavorativa. Spetta:

  • per ogni figlio a carico di minore età
  • per ogni figlio maggiorenne a carico fino a 21 anni di età, a condizione che in capo al figlio stesso sia rispettata una delle seguenti condizioni:
    • frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale ovvero di un corso di laurea
    • svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa e possesso di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui
    • registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego
    • svolgimento del servizio civile universale
  • per ogni figlio disabile a carico, senza limiti di età.

Assegno unico figli disabili, il grado di disabilità

Nel caso di domanda assegno unico per figli disabili, sono previste delle maggiorazioni all’importo spettante. Come anticipato, a questo fine, nella domanda è richiesto di specificare il grado di disabilità.

Di fianco all’opzione in cui è richiesto se il figlio caricato nella richiesta sia o meno affetto da disabilità c’è il link dedicato alle “info”. Accedendo alle informazioni si apre una tabella con tutti i riferimenti normativi e le spiegazioni necessarie.

Ad esempio dalla tabella si evince che per i minori di età, per disabili con grado “medio” si intendono quelli

con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (L. 118/71, art. 2 – diritto all’indennità di frequenza).

E’ sufficiente, quindi, che il genitore confronti la dicitura riportata sulla certificazione di invalidità rilasciata dalla commissione medica con i riferimenti riportati nella tabella in commento. In questo modo per il genitore richiedente sarà molto semplice individuare il grado di disabilità in cui il figlio stesso rientra.

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