L’assegno unico spetta per i figli a carico, intendendo per tali quelli facente parte del nucleo familiare ai fini ISEE. Cosa succede per l’assegno unico coppie di fatto?

In primis, ricordiamo che la prestazione sarà erogata (mensilmente) dall’INPS a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale in presenza di figli a prescindere dalla condizione lavorativa. Spetta:

  • per ogni figlio a carico di minore età
  • per ogni figlio maggiorenne a carico fino a 21 anni di età, a condizione che in capo al figlio stesso sia rispettata una delle seguenti condizioni:
    • frequenza di un corso di formazione scolastica o professionale ovvero di un corso di laurea
    • svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa e possesso di un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui
    • registrazione come disoccupato e in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego
    • svolgimento del servizio civile universale
  • per ogni figlio disabile a carico, senza limiti di età.

L’assegno unico coppie di fatto, ecco le regole

Per avere l’assegno unico, il genitore deve presentare apposita domanda all’INPS. Il richiedente, d’accordo con l’altro genitore, può chiedere che l’importo spettante sia erogato interamente a lui. In mancanza di accordo, l’importo è pagato per il 50% ad un genitore e l’altro 50% all’altro genitore.

Anche se l’INPS non pare aver indicato precisazioni in merito, nell’ipotesi di assegno unico coppie di fatto con presenza di figli, dovrebbero, per logica, valere le seguenti regole:

  • se i figli sono di uno solo dei due conviventi di fatto, l’assegno spetta solo al genitore naturale (questi se è presente l’altro genitore naturale deve decidere con quest’ultimo se dividere l’assegno al 50% o meno)
  • nel caso in cui i figli sono di entrambi i conviventi di fato, vale la regola generale (quindi, i due conviventi possono decidere di suddividere o meno al 50% l’assegno oppure che questo sia pagato interamente ad uno dei due)
  • laddove i figli sono di uno solo dei due conviventi di fatto ma sono adottati anche dall’altro, dovrebbe valere la regola generale di cui al punto precedente.

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