Chi è rimasto senza lavoro può accedere alla pensione anticipata prevista da Ape Sociale. L’anticipo pensionistico è infatti riservato ad alcune categorie di lavoratori che si trovano in stato di disagio sociale.

Ape Sociale non è una vera e propria pensione, ma uno scivolo verso la pensione che prevede l’erogazione di una indennità economica per 12 mensilità. E’ concessa solo se si posseggono determinati requisiti a si versa in particolari situazioni di disagio.

Ape Sociale per disoccupati

Coloro che si trovano in stato di disoccupazione possono quindi accedere ad Ape Sociale, a patto che il rapporto di lavoro sia terminato per licenziamento o a causa di dimissioni per giusta causa.

Vale anche la risoluzione consensuale a seguito di accordi specifici col datore di lavoro in base alla normativa vigente.

Il lavoratore che termina il rapporto può accedere ad Ape Sociale anche al termine di un contratto di lavoro a tempo determinato. Ma solo se se nei precedenti 3 anni abbia lavorato come dipendente per almeno 18 mesi e abbia fruito della Naspi per almeno 3 mesi.

Requisito indispensabile per poter presentare domanda di Ape Sociale è poi quello di possedere almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi al momento della richiesta al Inps. In assenza di anche solo uno dei due requisiti, l’accesso all’anticipo pensionistico è precluso.

Importo e durata dell’anticipo pensionistico

Posto che una persona che abbia perso il lavoro disponga di tutti i requisiti di legge, vediamo come funziona Ape Sociale. L’indennità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domande ed è calcolata sulla base della contribuzione versata e dell’anzianità del richiedente. In pratica è come se fosse liquidata la pensione.

L’Ape Sociale è quindi corrisposta mensilmente, ma senza tredicesima, e ha un tetto massimo di 1.500 euro lordi mensili. Qualora il richiedente avesse diritto a un importo maggiore in base ai calcoli, dovrà attendere la maturazione dei requisiti per la pensione per vedersi riconoscere appieno l’assegno.

L’importo non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo, qualora ve ne fosse bisogno. Nemmeno sono riconosciuti contributi figurativi durante il periodo di godimento a valere sulla futura pensione.

Infine, durante il periodo di godimento dell’Ape Sociale il beneficiario non può ottenere altri trattamenti diretti previdenziali, né conseguire redditi da lavoro se non al di sotto di 4.800 euro lordi all’anno.