Il termine per presentare domanda di pensione con Ape Sociale è il 31 marzo 2024. Il termine non è tassativo, ci sono altre possibilità anche dopo ma non vi è garanzia che la domanda possa essere accolta dall’Inps in quanto i fondi disponibili sono limitati. Pertanto è opportuno, per i lavoratori che maturano i requisiti entro l’anno, procedere entro la fine di questo mese.

Ricordiamo che Ape Sociale non è una pensione vera e propria, ma una misura equivalente e di natura temporanea.  Sostituisce a tutti gli effetti la rendita pubblica fino a quando l’assicurato non matura i requisiti per la pensione di vecchiaia.

In pratica, somiglia a uno scivolo pubblico, riconosciuto solo in determinate condizioni di fragilità sociale e in presenza di requisiti anagrafici e contributivi specifici.

Ape Sociale 2024, domande di pensione entro il 31 marzo

L’anticipo pensionistico previsto con Ape Sociale è concesso a domanda del lavoratore che abbia compiuto almeno 63 anni di età e 5 mesi. Da quest’anno l’età anagrafica è salita di cinque mesi rispetto al 2023 a seguito della revisione introdotta con la legge di bilancio. Nulla è cambiato per quanto concerne i requisiti contributivi che restano di 30 anni con possibilità di sconto fino a 2 anni per le donne con figli. Fanno eccezione i lavoratori gravosi per i quali occorrono 36 di contributi (solo 32 per edili e ceramisti).

Ma come si richiede Ape Sociale? La domanda, per chi matura i requisiti entro quest’anno, deve essere presentata all’Inps entro il 31 marzo. L’istanza non è una domanda di pensione vera e propria ma una richiesta di verificare del possesso dei requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi al fine di procedere poi alla liquidazione dell’anticipo pensionistico. Anche per il 2024 il termine del 31 marzo non è tassativo, esistono infatti 3 finestre:

  • entro il 31 marzo (istanza tempestiva);
  • entro il 15 luglio (istanza intermedia);
  • entro il 30 novembre (istanza tardiva).

Chi presenta la domanda di Ape Sociale entro marzo ha sicuramente più possibilità che sia liquidata subito.

Ciò perché il fondo istituito per pagare questo tipo di prestazioni è limitato e determinato sulla base delle aspettative di uscita dell’anno in corso. Quindi, una volta esaurite le disponibilità economiche, si finisce in coda, in attesa che sia ripristinato l’anno successivo. Generalmente le istanze che ricadono nella prima e seconda finestra sono sempre accolte. Ma per la terza il rischio è alto.

Decorrenza e importo

Una volta accolta l’istanza, Ape Sociale è liquidata e pagata fino alla maturazione dei requisiti per andare in pensione ordinaria. Al momento è di 67 anni di età. Oppure con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne). La prestazione, non rivalutabile, decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda ed è corrisposta per 12 mensilità (non 13).

L’indennità è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata col sistema contributivo e retributivo al momento dell’accesso alla prestazione. C’è anche un massimale che è di 1.500 euro al mese, ma non c’è minimale e nemmeno integrazione al trattamento minimo per la durata della prestazione.

Nel caso il richiedente abbia contribuzioni in più gestioni assicurative, l’Ape Sociale è liquidata pro quota per ciascuna gestione. Il computo, in ogni caso, non può superare il massimale di cui sopra. Durante il periodo di godimento non sono riconosciuti ne contributi figurativi, né assegni familiari.

Riassumendo…

  • Le domande di pensione per Ape Sociale 2024 vanno presentate entro il 31 marzo.
  • L’anticipo pensionistico è riconosciuto fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
  • La prestazione non è rivalutatile nel tempo, né integrabile al trattamento minimo.