Firmato l’accordo fra le banche e il governo per l’anticipo del TFS agli statali. I dipendenti pubblici che andranno in pensione prenderanno subito la liquidazione.

Mancava infatti solo l’accordo quadro fra Abi e i ministeri competenti per dare il via all’erogazione dei fondi dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto che regolamentava l’anticipo del trattamento di fine servizio fino a 45 mila euro.

Sottoscritto l’accordo fra Abi e governo

L’Abi ha sottoscritto ieri l’accordo quadro per l’anticipo del Trattamento di fine servizio (Tfs) e del trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici e ha immediatamente emanato un’apposita circolare agli associati.

L’accordo prevede la firma dei Ministeri: dell’Economia e delle Finanze, del Lavoro, della Pubblica Amministrazione, sentiti l’Inps, il Garante per la protezione dei dati personali e l’Antitrust, per i profili di competenza. In particolare, l’accordo definisce i termini e le modalità di adesione da parte delle banche all’iniziativa, le modalità di adeguamento del contratto in relazione all’adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, le specifiche tecniche e di sicurezza dei flussi informativi nonché le modalità di determinazione del tasso di interesse da corrispondere sull’anticipo Tfs/Tfr. All’accordo quadro sono inoltre allegati: il modello della domanda di anticipo Tfs/Tfr, lo schema della proposta contrattuale, i modelli di adesione e di recesso da parte delle banche e degli intermediari finanziari; il facsimile dell’autocertificazione dello stato di famiglia del richiedente l’anticipo Tfs/Tfr.

Per gli statali il TFS arriverà sottoforma di prestito bancario

Con la sottoscrizione dell’accordo da parte di tutti i firmatari si completa così l’iter di definizione della disciplina necessaria al perfezionamento delle operazioni di liquidazione della buonuscita. Finalmente, dopo oltre un anno di attesa, oggi i dipendenti pubblici potranno ottenere un anticipo del TFS dopo il pensionamento senza attendere anni per la liquidazione del trattamento.

La riforma Fornero del 2012 aveva infatti allungato i tempi di liquidazione del TFS di 12 mesi (24 in caso di dimissioni e tempi più lunghi se si esce con quota 100 o altre forme di pensionamento anticipato) per i dipendenti pubblici . Sicché un lavoratore del pubblico impiego, a differenza che nel settore privato, deve aspettare anche più di un anno per vedersi riconoscere la liquidazione maturata da parte dell’amministrazione di appartenenza.

Come funziona l’anticipo del TFS

Ma come funziona l’anticipo del TFS per i pensionati statali? In pratica, in base al DL numero 4 del 2019, la banca convenzionata con l’Inps – stando agli accordi stipulati con l’Abi – potrà concedere fino a un massimo di 45 mila euro di anticipo sul TFS maturato spettante al lavoratore al momento del pensionamento. L’anticipo del TFS potrà essere ottenuto su richiesta dell’interessato che dovrà presentare domanda all’Inps o all’ente previdenziale di appartenenza. Entro 90 giorni l’Inps rilascerà, in presenza dei requisiti richiesti, la certificazione con l’indicazione dell’ammontare complessivo del TFS spettante. Ottenuta la certificazione, il richiedente potrà rivolgersi a uno degli istituti di credito aderenti all’accordo quadro sottoscritto tra Abi, governo e pubblica amministrazione. Una volta concluso il contratto con la banca e ricevuto esito positivo, il pensionato riceverà l’anticipo fino a 45 mila euro direttamente sul conto corrente entro un mese. All’atto pratico, si tratta di un vero e proprio finanziamento oneroso a tasso d’interesse calmierato con cui la banca anticipa il TFS dietro il rilascio di specifiche garanzie rinvenenti dal certificato rilasciato dall’Inps. Sarà quindi sottoscritto un contratto mediante il quale la banca diventerà titolare del credito TFS. L’Inps verrà informato della stipula del contratto e sarà tenuto a corrispondere il TFS, in tutto o in parte secondo quanto stabilito fra le parti, alla banca che ha prestato i soldi al pensionato.