Anche gli addetti alle pulizie e all’igiene possono andare in pensione con Ape Sociale. Dal 2022, grazie alla legge di bilancio, la platea dei beneficiari è stata infatti allargata a diverse attività gravose. Comprese quelle dedite alla pulizia degli ambienti domestici, commerciali pubblici e privati. lavori escluisi fino a poco tempo fa dall’anticipo pensionistico.

Lavori che l’Inail e l’Inps hanno ritenuto meritevoli di maggior tutela previdenziale rispetto a quanto previsto fino al 2021. Così per chi si occupa di questo tipo di attività, vi è la possibilità, oggi, di andare in pensione al compimento dei 63 anni di età con un numero di contributi pari ad almeno 36 anni (per le donne con figli si può ottenere a uno sconto contributivo massimo di 2 anni).

Addetti alle pulizie in pensione a 63 anni

Occuparsi di pulizie e igiene è quindi diventato gravoso dallo scorso anno. Per legge chi si occupa da molto tempo di questa attività, sia in forma autonoma che come dipendente, può accedere ad Ape Sociale. E quindi ottenere lo scivolo pensionistico fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni.

Con il passare degli anni la figura dell’addetto alle pulizie, benché di bassa qualifica, è diventata centrale nell’ambito dello svolgimento delle attività lavorative. Soprattutto dopo l’ondata pandemica che ha imposto il rispetto sui luoghi di lavoro di più rigide forme di igiene e pulizia degli ambienti. Il numero degli addetti è in costante aumento.

Il mestiere di addetto ai servizi di pulizia è stato quindi riconosciuto gravoso anche per via del Covid-19 e per i rischi connessi alla salute di chi si occupa di tenere puliti gli ambienti di lavoro. Dagli uffici, agli stabilimenti, agli ospedali, passando per i condomini, questa figura professionale è diventata sempre più centrale e meritevole di maggior tutela pensionistica.

Uscita anticipata con Ape Sociale, requisiti specifici

A parte il requisito anagrafico (63 anni), ricordiamo che per ottenere la pensione con Ape Sociale occorre avere alle spalle almeno 36 anni di contributi.

Il che non significa che un addetto alle pulizie debba aver svolto necessariamente questa attività per 36 anni, ma che lo abbia fatto per molto tempo.

La normativa specifica, infatti, che il lavoro gravoso debba essere stato svolto per almeno la metà della carriera lavorativa, così come risultante dall’estratto contributivo Inps. Oppure che il lavoratore abbia ricoperto tale mansione per sei anni negli ultimi sette o per sette anni negli ultimi dieci al momento della presentazione della richiesta per Ape Sociale.

Solo in questo caso è riconosciuto il diritto della domanda di pensione anticipata. Diversamente è sempre possibile rientrare nel diritto a patto che i diversi periodi di lavoro svolto siano comunque riferiti ad attività gravose. Quindi, ad esempio, aver lavorato negli ultimi dieci anni per metà tempo come magazziniere e poi come addetto alle pulizie dà diritto all’Ape Sociale.

Addetti alle pulizie, domanda di pensione

La domanda per Ape Sociale si presenta entro il 1 marzo di ciascun anno, ma si può fare anche successivamente, entro il 30 novembre. Ciò non comporta l’automatica accettazione della pensione, ma solo il riconoscimento dei requisiti per accedervi.

Più esattamente l’Inps, prima di concedere Ape Sociale al lavoratore gravoso, verifica che l’assicurato abbia svolto il mestiere i mestieri faticosi per il tempo necessario previsto dalla legge. Solo dopo aver accertato la sussistenza piena del diritto ad Ape Sociale, è corrisposto l’anticipo pensionistico (fino a 1.500 euro al mese per 12 mensilità).

Anche se la domanda di pensione è presentata all’Inps contestualmente a quella di riconoscimento dei requisiti.

Si ricorda che l’indennità dell’Ape Sociale è una misura temporanea e decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio.

E’ necessario cessare ogni attività lavorativa e l’assegno non è cumulabile con redditi da lavoro fino al raggiungimento dei 67 anni di età.