Quota 103 o Quota 104? Magari tutte e due insieme o prima una e poi l’altra. A poche settimane dall’approvazione della legge di bilancio regna ancora la confusione su come saranno le pensioni anticipate il prossimo anno. Ma niente di nuovo, fa parte del gioco della politica che vede sempre diversi attori avanzare richieste per poi arrivare a compromessi.

Unica cosa certa è che la spesa pensionistica sarà tagliata ancora. In particolare per quanto riguarda le uscite anticipate. Queste tendono ormai a convergere verso quanto previsto dalla riforma Fornero, per anni aggirata da deroghe di ogni tipo.

Del resto la sostenibilità del sistema è in precario equilibrio e i segnali di allarme sono arrivati già da tempo.

Quota 103, cosa aspettarsi dal prossimo anno

Come noto Quota 104 con penalizzazione, cioè la pensione con 41 anni di contributi e 63 di età, ha sollevato molte polemiche e proteste da parte dei sindacati. Al punto che pare si stia facendo marcia indietro per riconsiderare la proroga di Quota 103 di altri 12 mesi. Stessi requisiti, ma con possibilità di uscita a 62 anni di età anche nel 2024.

In questo senso, però, sono stati posti ulteriori vincoli che dovranno essere approvati dal Parlamento. Perché il governo non ha intenzione di mollare sulla leva dei tagli sulle pensioni anticipate. Di cosa si tratta esattamente?

Ebbene, secondo quanto trapela da fonti ben informate, pare che la pensione anticipata con Quota 103 il prossimo anno potrà essere concessa solo col il ricalcolo contributivo. Come avviene oggi per Opzione Donna. In buona sostanza ne deriverebbe una forte penalizzazione dell’assegno, considerato che con 41 anni di contributi, circa un terzo del montante sarebbe migrato all’attuale sistema di calcolo. Nella peggiore delle ipotesi si arriva a un taglio del 15%.

Tempi di attesa più lunghi per Quota 103

Ma non è solo questa la penalizzazione. Nella bozza di riforma vi sarebbe anche una soglia minima di pensione da rispettare per poter avere il diritto a Quota 103.

Detto limite sarà di tre volte l’importo dell’assegno sociale per uomini e donne (circa 1.510 euro al mese), 2,8 volte per le madri con un figlio (circa 1.409 euro al mese) e 2,5 volte (circa 1.258 euro al mese) per le madri con più di un figlio.

Queste soglie, in realtà, diventano più difficili da raggiungere se la pensione sarà calcolata interamente col sistema contributivo. Se l’importo dell’assegno scende, infatti, il traguardo si allontana. E la rendita che si potrebbe ottenere con le regole di oggi per Quota 103, non si otterrà in futuro.

Anche i tempi di attesa dalla liquidazione al primo pagamento slitterebbero di tre mesi rispetto alle regole attuali. Per i lavoratori autonomi o dipendenti del settore privato la pensione con Quota 103 arriverà dopo 6 mesi dal perfezionamento dei requisiti. Mentre per i dipendenti del settore pubblico dopo 9 mesi.

La riforma al vaglio del Parlamento

Si tratta per il momento di ipotesi. Nulla è ancora definitivo, ma il governo ha messo i sindacati davanti una scelta: o Quota 103 con ulteriori tagli, oppure Quota 104 che avevano criticato minacciando manifestazioni di piazza e mobilitazione nazionale.

Di fatto le pensioni anticipate, stando agli ultimi dati e previsioni Inps, costituiscono un costo non più agevolmente sostenibile nel lungo periodo. Anche a fronte di una crescita economica anemica, di alti tassi di inflazione e di progressivo decremento della natalità in Italia.

Secondo l’Inps, le prestazioni del sistema pensionistico italiano alla fine del 2022 sono 22.772.004, per un ammontare complessivo annuo di 322,2 miliardi di euro, che corrisponde a un importo medio per prestazione di 14.150 euro. Rispetto al 2021, il numero di prestazioni è aumentato dello 0,06% e il corrispondente importo complessivo annuo è aumentato del 2,9%.

Riassumendo…

  • Torna Quota 103 al posto di Quota 104 dal prossimo anno, ma con forte penalizzazione.
  • La pensione anticipata sarà liquidata solo col sistema contributivo.
  • Tempi di attesa più lunghi di tre mesi prima di prendere il primo assegno.
  • Tetto minimo di 1.510 euro per avere la pensione con Quota 103.