Fattura elettronica forfettario: sanzioni e ravvedimento

Dal 1° gennaio 2024 è in vigore obbligo di fattura elettronica per tutti i forfettari e regime vantaggio. Quali le sanzioni?
10 mesi fa
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fattura elettronica
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Dal 1° gennaio 2024 la vita “fiscale” dei contribuenti forfettari (e di quelli in regime di vantaggio) è cambiata. Per alcuni il cambiamento è già avvenuto dal 1° luglio 2022. Si tratta di due date a partire dalla quali è entrato in vigore, anche per tali soggetti, l’obbligo di emettere fattura elettronica anche verso soggetti diversi dalla Pubblica Amministrazione. In dettaglio:

  • dal 1° luglio 2022, l’obbligo ha interessato quei forfettari/vantaggio che nel 2021 hanno conseguito ricavi/compensi oltre 25.000 euro
  • dal 1° gennaio 2024, l’obbligo è stato esteso a tutti i forfettari/vantaggio, a prescindere dal volume di ricavi/compensi.

L’obbligo di fattura digitale dei forfettari/vantaggio verso la PA, invece, è in essere da quando è stata introdotta la fatturazione elettronica per la generalità delle partite IVA.

Ossia dal 1° gennaio 2019.

Le sanzioni piene

La violazione dell’obbligo di emissione della fattura elettronica è punibile con la sanzione di cui all’art. 6 D. Lgs. n. 471/1997, ai sensi del quale, in caso fatture senza IVA (i forfettari/vantaggio non applicano IVA in fattura), la sanzione va dal 5% al 10% dei corrispettivi, con un minimo di 500 euro.

Tuttavia, se la violazione non incide sulla determinazione del reddito, la sanzione diventa fissa e va da 250 euro a 2.000 euro.

Potrebbe essere un caso di violazione che non incide sulla determinazione del reddito, quello in cui, ad esempio, il contribuente forfettario era obbligato a fare fattura elettronica ma l’ha emessa in forma cartacea conteggiando, comunque, il compenso nella propria dichiarazione redditi. In tal caso, dunque, il compenso della fattura è stato inserito nel reddito ma il contribuente ha violato l’obbligo di fatturazione elettronica.

Forfettari e la fattura elettronica a cavallo d’anno

Ad ogni modo, alla violazione dell’obbligo di fattura elettronica è applicabile il ravvedimento operoso. Dunque, alle sanzioni di cui sopra si possono applicare le riduzioni di cui all’art. 13 D. Lgs. n. 472/1997, ossia:

  • 1/9, se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni dalla violazione
  • 1/8, laddove si regolarizzi la cosa entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno in cui è stata commessa la violazione
  • 1/7, se la violazione si corregge entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione
  • 1/6, in caso di regolarizzazione oltre il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno successivo in cui è stata commessa la violazione.

Pertanto, se ad esempio, il contribuente forfettario doveva emettere fattura elettronica e la emette cartacea, laddove tale violazione non incida sulla determinazione del reddito e regolarizza la posizione (emettendo fattura elettronica) entro 90 giorni, pagherà la sanzione di 27,78 euro (ossia 1/9 di 250 euro).

Tale sanzione si versa con Modello F24, utilizzando il codice tributo 8911.

Riassumendo

  • chi viola l’obbligo di fattura elettronica è sanzionabile
  • le sanzioni sull’obbligo di fattura elettronica variano a seconda che tratta di fattura con IVA o senza IVA
  • per le fatture senza IVA, la sanzione va dal 5% al 10% dei corrispettivi, con un minimo di 500 euro. Tuttavia, se la violazione non incide sulla determinazione del reddito, la sanzione diventa fissa e va da 250 euro a 2.000 euro
  • si può applicare il ravvedimento operoso.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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