Eurobond 2032, rendimento al 2,45% per la nuova emissione del Fondo salva-stati

Il Fondo salva-stati ha emesso in settimana un nuovo Eurobond a 10 anni con un rendimento al 2,45%. Ecco le altre obbligazioni.
2 anni fa
1 minuto di lettura
Eurobond del Fondo salva-stati

Questa settimana, l’European Financial Stability Fund (Efsf) ha emesso un nuovo Eurobond a 10 anni, scadenza 21 giugno 2032, per l’importo di 2 miliardi di euro. Ha così portato a 10,5 miliardi il valore delle emissioni già realizzate per quest’anno, dato un fabbisogno stimato per 19,5 miliardi nell’intero 2022. Gli ordini sono stati pari a 2,6 miliardi, cioè di 1,3 volte l’offerta. Il titolo è stato prezzato sotto la pari, offrendo così un rendimento del 2,447%, a fronte di una cedola fissa lorda del 2,375%. Il pricing è risultato essere di 1 punto base sopra il tasso mid-swap.

Eurobond Efsf, ecco le lunghe scadenze

L’Efsf è il Fondo salva-stati nato nel 2011 per mettere in sicurezza i debiti di Grecia, Portogallo, Irlanda e successivamente anche le banche spagnole. Negli anni seguenti, è stato rimpiazzato dal Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Si tratta di un emittente che gode dei più alti rating assegnati dalle agenzie internazionali. Pertanto, il suo debito è considerato sicurissimo, essendo nei fatti garantito dagli stati membri dell’Eurozona, tra cui paesi con la tripla A come Germania, Olanda, Finlandia e Lussemburgo.

L’Eurobond da poco emesso si rivela, quindi, interessante sotto il profilo del rendimento. E’ vero che offre qualcosa come almeno l’1,50% in meno all’anno del nostro BTp di pari durata, ma presenta un rischio di credito sostanzialmente nullo, per cui teoricamente è esposto anche a una minore volatilità sui mercati. Esistono scadenze più lunghe e ancora più interessanti sul piano del rendimento. L’Eurobond 2045 offre il 2,65% dopo avere perso più del 30% negli ultimi sei mesi. Quotava ieri a 83 centesimi contro i 120 di dicembre.

Rendimenti a premio sui Bund

E l’Eurobond a 30 anni, scadenza 2052, rendeva sempre ieri il 2,68%. Dai massimi di fine 2021 risulta essersi dimezzato di valore. In entrambi i casi, lo spread rispetto al Bund si colloca in area 85 punti base o 0,85%. Ciò implica che ancora oggi le emissioni sovranazionali nell’Unione Europea rendono a premio sui titoli di stato tedeschi, che restano il “benchmark” per il mercato obbligazionario in euro.

La situazione potrebbe volgere a favore delle prime dopo la riunione di ieri della BCE, che in emergenza ha nei fatti varato uno scudo anti-spread. La necessità di acquistare Bund per rifugiarsi dalle tensioni nell’Eurozona verrebbe meno in futuro, stimolandone i rendimenti e avvicinandoli ai livelli degli Eurobond.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Inflazione e conto corrente
Articolo precedente

Perché il rialzo dei tassi può portare alla recessione e non esistono alternative

Prezzo del BTp 2037 di nuovo a 75 centesimi
Articolo seguente

Il boom dei titoli di stato sul mercato ha fatto guadagnare fino al 7% in poche ore