Le elezioni legislative per il rinnovo di metà Camera e un terzo del Senato ha esitato la vittoria netta del presidente Javier Milei. Il suo partito trionfa con oltre il 40% dei consensi, staccando i peronisti al 31%. I mercati iniziavano a non crederci più ed è anche per questo che, dopo settimane di tensioni finanziarie, i prezzi dei bond argentini sono letteralmente esplosi alla ripresa delle negoziazioni di questa mattina. La scadenza in euro del dicembre 2035 (ISIN: XS0209139244) è arrivata a guadagnare anche oltre il 13%. Al momento segna +10% 8,20 centesimi. L’altra scadenza, sempre in euro, del 9 gennaio 2038 (ISIN: XS2177365017) segna, addirittura, circa +26% e si porta ad una quotazione a sfiorare i 69 centesimi.
Probabile nuova svalutazione
A maggio l’Argentina aveva emesso un bond a 5 anni, il Bonte 2030 (ISIN: AR0193433734), raccogliendo gli ordini in dollari per oltre 1 miliardo, pur essendo denominato nella valuta locale. Un paio di settimane fa, la quotazione del titolo era arrivata a sprofondare sotto gli 85 centesimi. Già alla vigilia delle elezioni, venerdì scorso chiudeva sopra la pari, a 100,55. Segno che almeno parte del mercato confidasse nell’esito del voto favorevole al governo e magari è rimasto confortato dal sostegno americano fino a complessivi 40 miliardi di dollari tra swap e prestiti bancari.
Il cambio ufficiale ha aperto in leggero calo sul dollaro, altro segno che il mercato si aspetta che adesso il governo dia l’ok alla banca centrale per una nuova svalutazione. Presumibile tra poco la riapertura positiva della borsa locale. Per valutare correttamente i prezzi dei bond argentini, bisognerà verificare l’evoluzione delle riserve valutarie. Esse ci forniscono una buona indicazione circa la sostenibilità del tasso di cambio e, quindi, anche dell’appeal sia per le emissioni in pesos che per quelle in valute forti straniere.
Prezzi bond argenti su con riforme di Milei salve
Per il momento i mercati festeggiano lo scampato rischio di un deragliamento per l’agenda delle riforme di Milei. Il presidente ha rafforzato la presenza al Congresso e ampliato la maggioranza. Gli alti consensi gli permettono di portare avanti la lotta all’inflazione e l’austerità fiscale necessari per uscire dalla crisi ormai cronica in cui versa l’economia domestica. I prezzi dei bond argentini stanno riflettendo, in queste ore, questa presa d’atto che il risanamento dei conti pubblici andrà avanti, pur con qualche fisiologico correttivo per dare maggiore impulso alla crescita d’ora in avanti. La “motosega“ non si è inceppata.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
