Esclusi dalla pensione di vecchiaia o dall’assegno sociale fino al 2024, ecco i ripescati 2025

Dopo anni senza pensione e senza trattamenti assistenziali, a 71 anni c'è chi alla fine può davvero prendere la pensione di vecchiaia.
3 mesi fa
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È possibile essere ripescati e andare in pensione di vecchiaia nonostante in base ai requisiti posseduti il pensionamento in passato non era possibile?

Può sembrare strano, ma anche il nostro sistema previdenziale italiano prevede dei ripescaggi. Infatti, c’è chi arriva a una certa età e si trova privo dei requisiti per andare in pensione e di altri requisiti per godere di alcune misure assistenziali che lo stesso sistema offre a determinati contribuenti. Il nostro sistema pensionistico è davvero particolare, poiché offre delle soluzioni di pensionamento che possono essere sfruttate, da qualcuno, anche in tarda età.

Ripetiamo, ci sono contribuenti che hanno 67 anni di età e si trovano senza pensione di vecchiaia e senza trattamenti diversi da quelli previdenziali. Infatti, a 67 anni, in alcuni casi, c’è chi non ha ancora raggiunto i 20 anni di contributi, requisito necessario insieme all’età per poter accedere alla quiescenza.

Sempre a 67 anni, ci sono contribuenti che, avendo dei redditi superiori all’assegno sociale (o al doppio dell’assegno sociale nel caso dei coniugi), non possono avere diritto, appunto, all’assegno sociale.

Esclusi dalla pensione di vecchiaia o dall’assegno sociale fino al 2024, ecco i ripescati 2025

Non è raro, quindi, trovarsi di fronte a soggetti che a 67 anni sono esclusi da tutto o quasi. Se è vero che ci sono contribuenti che, una volta arrivati a 67 anni di età, riescono finalmente a ottenere la loro pensione di vecchiaia perché hanno completato 20 anni di contributi versati, è altrettanto vero che ci sono contribuenti che a 67 anni di età si trovano esclusi da qualsiasi forma di pensionamento.

Anche se molti credono che a 67 anni di età la pensione di vecchiaia diventi un diritto inderogabile, il sistema previdenziale italiano non lo prevede. Per chi ha cominciato a versare dopo il 1995, i 67 anni di età non bastano, anche con 20 anni di contributi. Questa è un’altra stortura del sistema contributivo, perché oltre all’età e ai contributi, bisogna raggiungere una pensione non inferiore all’assegno sociale; altrimenti, nulla di fatto.

Ecco gli esclusi dell’INPS, almeno fino a 71 anni

In definitiva, i soggetti esclusi dalla pensione e dai trattamenti assistenziali a 67 anni sono:

  • Contribuenti privi dei 20 anni di contributi.
  • Soggetti che non raggiungono una pensione di importo almeno pari all’assegno sociale se hanno il primo versamento dopo il 1995.
  • Soggetti che hanno redditi propri superiori all’importo dell’assegno sociale o superiori al doppio dell’assegno sociale in caso di coniugati.

Non tutti considerano il fatto che questa è una platea abbastanza numerosa di contribuenti. Come dicevamo in premessa, però, questi soggetti possono essere ripescati. Ma solo a 71 anni di età e solo se rientrano nel sistema contributivo o scelgono il computo nella gestione separata. A 71 anni si può andare in pensione con la cosiddetta pensione di vecchiaia contributiva.

Questa misura permette a chi è stato escluso a 67 anni dalla pensione di vecchiaia ordinaria o dalla pensione sociale di far valutare la sua contribuzione ai fini pensionistici. A 71 anni, infatti, possono andare in pensione i soggetti che hanno maturato almeno 5 anni di versamenti. E che non hanno contributi versati prima del 1996.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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