L’ultimo rialzo dei tassi BCE porta buone notizie al mercato dei mutui

Il mercato dei mutui risente negativamente del rialzo dei tassi BCE, ma ecco perché l'aria sta cambiando negli ultimi giorni.

di , pubblicato il
Mercato mutui e tassi BCE

Mutui sempre più cari, come dimostrano anche gli ultimi dati dell’Abi, l’associazione che raggruppa la gran parte delle banche italiane. Nel mese di febbraio, i tassi sui nuovi prestiti sono aumentati in media al 3,79% dal 3,59% di gennaio. Un anno prima, erano ancora all’1,49%. Un balzo di 230 punti base o 2,30%, che su un capitale di 130.000 euro da rimborsare in 25 anni si traduce in una rata mensile più pesante di oltre 150 euro, cioè di quasi il 30%. Una mannaia che non sta lasciando tranquille le famiglie che hanno acceso di recente un mutuo a tasso variabile. Risultano chiaramente le più esposte al rialzo dei tassi d’interesse della Banca Centrale Europea (BCE), il quale a sua volta trascina l’Euribor in alto.

L’Euribor a 3 mesi è schizzato sopra il 2,80% dal -0,57% di inizio 2022. Ad esso sono agganciati perlopiù i mutui a tasso variabile. E il fatto che anche questo giovedì la BCE non abbia indietreggiato sul rialzo dei tassi dello 0,50%, preoccupa molte famiglie.

A tale riguardo, Francoforte ha deciso di aumentare il costo del denaro al 3,50%. Tuttavia, i mercati finanziari non hanno reagito negativamente, nonostante avessero scontato alla vigilia un aumento dello 0,25%.

Per capire perché ci troveremmo a un punto di svolta in questa ascesa apparentemente incessante dei tassi di mercato, vi suggeriamo di guardare al grafico di sotto. Esso riflette le aspettative sull’Euribor a 3 mesi nel mese di settembre di quest’anno, quando dovrebbe avere raggiunto il culmine.

Euribor a 3 mesi

Mutui meno cari, ma banche poco disponibili

Nel giro di pochi giorni, il mercato è passato dallo scontare tassi BCE sui depositi bancari fino al 4,15% al 3,35% di ieri. Questo significa che l’Euribor salirebbe ancora di un altro quarto di punto percentuale, anziché di almeno altri 100 punti base o l’1%.

Una drastica revisione al ribasso dettata dalla crisi bancaria in corso sui mercati finanziari. Due banche americane sono fallite la settimana scorsa e una terza è stata nei fatti salvata. Nel frattempo, l’Europa è rimasta travolta dal caso Credit Suisse, la banca svizzera salvata dalle autorità elvetiche con un maxi-prestito di 50 miliardi di franchi.

Sarà molto più complicato per la BCE immaginare di continuare ad alzare i tassi nei prossimi mesi. E lo ha fatto intendere il governatore Christine Lagarde alla conferenza stampa di giovedì pomeriggio. Una boccata d’ossigeno possibile per i titolari di mutui, sebbene la situazione sia tutt’altro che serena. Se da un lato chi ha già acceso un mutuo a tasso variabile, può guardare con minore paura alle rate dei prossimi mesi, dall’altro a farne le spese sarebbero coloro che vorrebbero comprare casa. Infatti, la crisi delle banche ridurrà la disponibilità di queste a prestare denaro a famiglie e imprese. Gli istituti si concentreranno sul rafforzamento del capitale e impiegheranno la liquidità su investimenti sicuri, siano essi di natura finanziaria o prestiti erogati a soggetti solidi di medio-grandi dimensioni.

[email protected] 

Argomenti: , , ,