Con vittoria al 93-esimo contro la Juventus grazie a un gol di Giacomo Raspadori, il Napoli è ancora più vicino allo scudetto. Secondo la matematica, potrebbe arrivare già questa domenica. Se sabato i partenopei batteranno in casa la Salernitana e il giorno dopo tra Inter e Lazio sarà pareggio o vittoria dei nerazzurri, sarà ufficialmente festa con ben sei gare di anticipo. La differenza tra prima e seconda classificata, infatti, diverrebbe incolmabile. Da 78 contro 61 punti di oggi, si passerebbe a 81 contro 61-62 punti.

E con soli altri 18 punti da assegnare, la corsa delle aquile si fermerebbe.

Lo scudetto al Napoli manca da 33 anni, troppi per un club di livello. L’ultimo fu vinto nel 1990, quando in attacco c’era niente di meno che Diego Armando Maradona. All’eroe argentino è stato dedicato lo stadio dopo la morte, avvenuta nel novembre del 2020. Il terzo scudetto, primo nell’era di Aurelio De Laurentiis, non è solo questione di orgoglio e passione calcistica. In gioco ci sono tanti zeri per una società divenuta modello gestionale nel panorama calcistico italiano.

Scudetto Napoli, tanti soldi

Alla vincitrice della Serie A vanno 23,4 milioni di euro, +4 milioni sulla seconda arrivata. Già di per sé non sono pochi per una società che ha visto crollare il fatturato a 175 milioni nell’esercizio al 30 giugno 2022. L’accesso alla prossima stagione di Champions League da prima classificata in campionato consentirà al Napoli di ottenere il 40% della prima metà del market pool, vale a dire circa 8 milioni, 2 in più della seconda classificata. E il cammino dei partenopei in questa edizione di Champions è stato assolutamente positivo, tanto che sono arrivati ai quarti di finale, cioè tra le prime otto squadre in Europa. Ciò migliorerà il ranking storico, che quest’anno ha fatto loro incassare 18,2 milioni di euro, più di Inter e Milan.

C’è anche il bonus partecipazione di 15,64 milioni, distribuito in somma uguale a tutte le trentadue squadre qualificate.

Nell’ipotesi peggiore che l’anno prossimo il Napoli esca già alla fase a gironi e le altre italiane arrivino due in finale e una in semifinale, entrerebbero altri 2,7 milioni con la seconda metà del market pool. Pur ipotizzando sei sconfitte su sei, cioè il mancato incasso del bonus risultati, gli introiti già certi sarebbero intorno ai 45 milioni. Ad essi si aggiungono gli incassi ai botteghini per le tre sfide casalinghe. Ad occhio e croce, un’altra decina di milioni. Praticamente, il Napoli avrebbe la certezza di circa 55 milioni di euro in cassa per la prossima stagione.

Non stiamo tenendo conto dell’effetto positivo che lo scudetto al Napoli avrebbe sul marketing. I tifosi vorranno avere cimeli in ricordo di un evento storico per la squadra e la città. Sponsor e royalties dovranno sborsare certamente di più per rinnovare i contratti negli anni prossimi. I 37,2 milioni fatturati dall’area commerciale nell’esercizio passato sembrano destinati ad essere surclassati. Ed è probabile anche che aumenteranno gli abbonamenti venduti e le presenze complessivamente salgano allo stadio da un pur ottimo tasso di riempimento dell’82% raggiunto nelle prime 15 partite casalinghe in campionato. E De Laurentiis ritoccherà i prezzi dei biglietti all’insù? Non sarebbe un’eresia per la squadra campione d’Italia.

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