
Il caro bollette è diventato la principale preoccupazione delle famiglie italiane in questi primi mesi dell’anno. E proprio il boom dei prezzi energetici ha portato il tasso d’inflazione in Italia al 6,7% a marzo, il livello più alto dal 1991. Contemporaneamente, la quotazione di ENEL a Piazza Affari è scesa del 15% quest’anno. Su base annua, il calo supera il 30%. La compagnia elettrica ha chiuso il 2021 con ricavi in crescita del 33% a 88 miliardi di euro e un utile netto di +22% a 3,2 miliardi. In aumento anche il debito, in conseguenza degli investimenti realizzati nel periodo del 14,4% a 51,2 miliardi.
A cos’è stato dovuto, quindi, il calo della quotazione ENEL? Il primo fattore riguarda il timore di una contrazione dei consumi e della produzione delle imprese a seguito proprio del caro bollette. Diversi impianti, dalla siderurgia alla ceramica, hanno sospeso le attività per non sobbarcarsi costi energetici insostenibili. Di questo passo, l’economia italiana rischia la recessione e per ENEL non sarebbe una buona notizia.
Contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, infatti, il boom dei prezzi in bolletta non si traduce in maggiori profitti per la compagnia. Al contrario, riflette essenzialmente un aumento dei costi.Quotazione ENEL, ripresa possibile
Secondariamente, il governo potrebbe arrivare a imporre un tetto ai prezzi per aiutare famiglie e imprese a superare questa fase molto difficile, specie con la guerra tra Russia e Ucraina. La quotazione ENEL risente anche di questo rischio. Se il tetto fosse imposto, la compagnia non avrebbe modo di scaricare in bolletta gli aumenti dei costi patiti, a tutto discapito dei suoi utili. E sempre il governo ha imposto una sovrattassa IRES del 10% sugli extra-profitti realizzati nel semestre ottobre 2021/marzo 2022.
Si tratterebbe di poca roba in rapporto agli utili complessivi, ma nessuno può ormai escludere che una simile stangata non diventi più strutturale.Infine, c’è il serio rischio che i consumi di energia siano razionati dallo stato. Ciò creerebbe contraccolpi al principale operatore sul mercato italiano. Attualmente, la quotazione ENEL equivale a una capitalizzazione di circa 62,5 miliardi, pari a quasi 30 volte l’utile. Si direbbe che la compagnia sia molto ben apprezzata. Dunque, il calo sarebbe giustificato o potremmo confidare in una ripresa in borsa? Chiaramente, tutto dipenderà dall’andamento della guerra e delle sue ripercussioni su materie prime come petrolio e gas. Se la crisi geopolitica rientrasse entro poche settimane, i rischi di cui sopra si attenuerebbero. La quotazione ENEL tornerebbe a respirare, magari avvicinandosi ai massimi storici toccati a inizio 2021, quando sfiorò i 9 euro.