Non è ancora finita l’estate, il caldo sosta su gran parte dello Stivale e sentire parlare di Natale fa un po’ strano. Ma qui non non vogliamo discutere sulle decorazioni o sul menù di Vigilia e pranzo del 25 dicembre. Almeno, non direttamente. Ci stiamo chiedendo molto più semplicemente quale possa essere per la fine dell’anno l’inflazione in Italia. Ad agosto, le stime preliminari dell’ISTAT vedono un rialzo dei prezzi al consumo dello 0,8% su luglio e dell’8,4% su base annua.

Poiché l’indice FOI si attestava a 112,3 a luglio, il mese scorso dovrebbe risultare salito a 113,2. Ce lo confermerà o meno la lettura definitiva nei prossimi giorni. Possiamo azzardare diversi scenari per cercare di capire quale possa essere l’inflazione in Italia nel periodo di Natale.

Scenari in base alla crescita dei prezzi mese su mese

Primo scenario: crescita mensile dei prezzi nulla fino a dicembre.

Se i prezzi al consumo restassero invariati tra agosto e dicembre, alla fine dell’anno il tasso d’inflazione in Italia scenderebbe al 6,6%. Nulla che ci consoli, ma almeno un po’ più basso dell’8,4% di agosto, il dato più alto dal 1986. Come arriviamo a tale stima? Nel dicembre 2021, l’indice FOI era a 106,2. Pertanto, 113,2 su 106,2 sarebbe pari a una crescita tendenziale del 6,6%.

Secondo scenario: crescita mensile dei prezzi dello 0,8%, come in agosto

Se i prezzi al consumo crescessero allo stesso ritmo di agosto e dei primi otto mesi dell’anno fino al mese di dicembre, per fine anno il tasso d’inflazione in Italia accelererebbe al 10%. Infatti, l’indice FOI esploderebbe a 116,9. E’ da metà anni Ottanta che non registriamo una crescita a due cifre. Sarebbe uno choc psicologico da non sottovalutare.

Terzo scenario: crescita mensile dei prezzi a -0,1% 

Immaginando un calo mensile dello 0,1% fino a dicembre, l’indice dei prezzi scenderebbe a 112,75, per cui l’inflazione in Italia a Natale si attesterebbe al 6,2%.

In ogni caso, oltre il triplo rispetto al target BCE del 2%.

Rischio inflazione in Italia a doppia cifra

E per un’inflazione al 5%? I prezzi al consumo dovrebbero scendere di almeno l’1,5% in quattro mesi. In pratica, dovremmo registrare un calo mensile dello 0,4%. Il problema è che con la crisi energetica in corso e che si prevede aggravarsi in inverno, questo scenario appare – ahi noi! – non particolarmente probabile. Anzi, se la corsa dei prezzi accelerasse proprio in funzione del caro bollette, ci ritroveremmo con un’inflazione anche nettamente sopra il 10%.

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