Fumare fa male e i governi hanno bisogno di entrate più alte. E così, il governo del premier conservatore Edouard Philippe in Francia ha annunciato l’intenzione di aumentare gradualmente il prezzo delle sigarette a 10 euro per un pacchetto da 20, quando oggi il prezzo medio è nel paese di 7 euro. Se la misura fosse portata a compimento, l’aggravio dei costi per un fumatore francese sarebbe nell’ordine di quasi il 43%. Una batosta per i 16 milioni di persone di età compresa tra i 15 e gli 85 anni (uno su tre), che si stima fumi almeno occasionalmente.

Già oggi la Francia è uno dei paesi con il prezzo delle sigarette tra i più alti in Europa. Lo stato incassa all’anno dalle tasse applicate sul tabacco qualcosa sui 14 miliardi di euro, ovvero l’80% del costo complessivamente sostenuto dagli amanti delle bionde. (Leggi anche: Pacchetti di sigarette con immagini shock: è stato un flop?)

Il presidente Emmanuel Macron si era impegnato in campagna elettorale ad alzare il prezzo delle sigarette, ma chiedendo che facciano lo stesso i paesi limitrofi, per evitare lo shopping alle frontiere di quanti per risparmiare sarebbero disposti a comprare all’estero.

Record europeo in Norvegia

Eppure, nemmeno con il maxi-aumento in previsione la Francia diverrebbe il paese con il prezzo delle bionde più alto in Europa. Il primato spetta alla Norvegia con 11,23 euro per un pacchetto di Marlboro da 20. Fuori dal nostro continente, il record spetta all’Australia, dove per fumare 20 sigarette Marlboro bisogna sborsare 16,75 euro. E a Canberra si discute di innalzare il costo minimo a ben 30 dollari locali, che equivarrebbero al cambio attuale a circa 23 euro.

Ma quanto costa fumare nel resto d’Europa? Le differenze tra stato e stato sono ancora notevoli, riflettendo sia politiche fiscali diverse, sia anche un variegato costo della vita. Sempre basandoci sul prezzo di un pacchetto Marlboro da 20, troviamo che in Spagna spenderemmo 5 euro, nel Lussemburgo 5,50 euro e in Germania e Belgio 6 euro.

In Italia, ci si attesta sui 5 euro, in perfetta media tra i suddetti paesi. Dunque, la Francia potrebbe allargare tra un po’ le distanze con il resto dell’area, praticamente raddoppiando il prezzo delle sigarette rispetto a quello di tutti gli stati confinanti. Un bel problema per Macron, che rischia di incentivare i pellegrinaggi del fumo.

Dove si spende di più per fumare

Certo, esistono paesi, dove fumare risulta molto a buon mercato, almeno rispetto al nostro costo della vita. In Serbia bastano 2 euro per portarsi a casa un pacchetto da 20, in Russia ancora di meno, mentre in Grecia il costo medio è sui 3 euro. E dire che i francesi hanno subito già negli ultimi anni una batosta. Si consideri che all’inizio del nuovo millennio riuscivano ancora a comprarsi un pacchetto con appena 3,20 euro. Da allora, il prezzo è esploso del 120% e potrebbe risultare presto più che triplicato.

Ad oggi, solo 4 stati europei vendono le sigarette a più di 10 euro al pacchetto: Norvegia, Regno Unito, Irlanda e Islanda. E solo quattro tra 6 e 8 euro: Francia, Svizzera, Olanda e Svezia. Intorno ai 5 euro, invece, si aggirano Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Lussemburgo, Austria, Finlandia e Danimarca. Tra 2 e 4 euro troviamo praticamente tutto il resto d’Europa, ad eccezione della Russia, dove si fuma con meno di 2 euro. (Leggi anche: Rincari sigarette, +35% in 10 anni)