Gli scioperi in Francia non si fermano contro la riforma delle pensioni. Il presidente Emmanuel Macron appoggia senza tentennamenti la proposta del governo di innalzare da 62 a 64 anni l’età pensionabile. I sindacati dei lavoratori non vogliono saperne. E l’opinione pubblica starebbe a grande maggioranza con loro. Le casse previdenziali pubbliche restano in attivo, sebbene siano attese in lieve deficit per i prossimi decenni. E anche i dati dell’OCSE darebbero ragione all’Eliseo. Quelli pubblicati nel 2019 si riferiscono al 2018.

Un po’ datati, ma danno l’idea di come stiano le cose. Hanno calcolato la speranza di vita dei nuovi pensionati, cioè di coloro che hanno appena lasciato il mercato del lavoro.

A primeggiare nella classifica ci sono proprio i francesi. Gli uomini possono ambire a restare mediamente in pensione per 22,7 anni, le donne per 26,9 anni. La media dell’area risultava quell’anno rispettivamente di 17,8 e 22,5 anni. Al secondo posto c’è la Spagna: 21,7 e 26,6 anni. Completa il podio la Grecia con 21,8 anni per gli uomini e 26,4 per le donne. E l’Italia? Eravamo quarti. Da noi, in media un uomo resta in pensione per 20,7 anni, una donna per 25,7 anni. Soltanto tredicesima la Germania: 19,1 e 22,5 anni.

Attenzione, questa classifica non riflette l’aspettativa di vita in assoluto, bensì quella che si ha all’età del pensionamento. L’Italia primeggia nel mondo insieme al Giappone per longevità. Tuttavia, andiamo in pensione un po’ dopo i nostri cugini francesi, spagnoli e greci. E il calcolo è stato determinato sull’età pensionabile media effettiva, non sul dato ufficiale. Siamo messi relativamente bene, sebbene restiamo nettamente sopra la media OCSE. Se volessimo tendere ai livelli tedeschi, dovremmo far sì che i lavoratori uomini vadano in pensione circa un anno e mezzo più tardi e le lavoratrici tre anni dopo.

Pensionati in Francia non colpiti da riforma Macron

L’OCSE ha riportato anche i dati relativi al 1970, cioè di quasi mezzo secolo prima rispetto all’ultima rilevazione.

Allora, le donne avevano in media un’aspettativa di vita alla pensione di 14,5 anni e gli uomini di 10,5 anni. Quindi, questa risulta cresciuta nel primo caso di 8 anni, nel secondo di 7,3 anni. E’ accaduto, infatti, che per fortuna la longevità è aumentata ovunque grazie al notevole miglioramento delle condizioni di vita e di salute nel mondo ricco. D’altra parte la legislazione previdenziale è rimasta spesso intatta o ritoccata solo parzialmente.

La Francia è il caso esemplare di questo immobilismo legislativo. Nel 2020, l’età media pensionabile effettiva nell’area OCSE era di 63,8 anni per gli uomini e 62,4 anni per le donne. In Francia, scendeva a 60,4 e 60,9 anni e in Italia eravamo a 62,3 e 61,3 anni rispettivamente. In Germania, a 63,1 e 63,2 anni. Dall’aggiornamento dei dati, emerge che l’età media per gli uomini francesi era di 83,9 anni e per le donne di 88 anni. In Italia, risultava di 84,4 anni per i primi e di 87,5 anni per le seconde. In Germania, si scendeva a 83,2 e 86,3 anni. I dati di tre anni fa, comunque, risultano influenzati dalla mortalità legata al Covid-19. Per questa ragione, abbiamo preferito prendere come riferimento quelli di due anni prima.

Nel complesso, i pensionati in Francia possono godersi l’assegno per qualche anno in più che in Italia. Le distanze tendono ad essere minime per le donne. Con la riforma di Macron, la media francese si porterebbe vicino ai livelli pensionabili medi dell’area. Insomma, nulla di realmente punitivo per i lavoratori. Semplicemente, Parigi sta cercando di colmare il gap con il resto d’Europa e il fatto che ancora il gettito contributivo più che copre la spesa per le pensioni non deve far dormire sugli allori. Prevenire è sempre meglio che curare.

Legge Fornero docet.

[email protected]