La domanda potrebbe essere la seguente: di cosa abbiamo davvero paura per il presente e l’immediato futuro? Una ricerca del Pew Research Center, svolta in un arco di tempo abbastanza ampio da febbraio 2016 a maggio 2017, restituisce un’importante quadro di riferimento per comprendere quali sono le minacce più avvertite. La classifica, per così dire, è interessante: non solo per l’entità in percentuale di ogni minaccia, ma anche e soprattutto per i modi differenti con cui vengono percepite nei differenti paesi sotto analisi.

Le nazioni, dove è stata svolta la ricerca, sono ben 38 e appartengono a tutti i continenti: insomma, uno spaccato davvero interessante degli spettri che ci affliggono.

A proposito di povertà – Italia, come guadagnare 30 milioni di euro in un anno nel paese in cui i dati ISTAT sulla povertà sono i seguenti.

Di cosa abbiamo davvero paura? Ecco i risultati dell’indagine

Iniziamo dando qualche numero sulle percentuali che raccontano le angosce dei cittadini globali:

  • 62% – il terrorismo islamico di matrice ISIS
  • 61% – i cambiamenti climatici e il surriscaldamento globale
  • 51% – le condizioni economiche globali e la povertà
  • 51% – i cosiddetti cyberattacchi
  • 39% – la questione dei migranti e dei rifugiati
  • 35% – l’influenza globale degli USA
  • 31% – l’influenza globale di Russia e Cina

Insomma: troviamo ai primissimi posti le tre questioni centrali del momento, la povertà generalizzata e la paura per il futuro ‘economico’ del pianeta; i cambiamenti climatici che si fanno notare sempre di più e che potrebbero avere riflessi catastrofici sulla stessa economia globale; al primo posto, la grande ‘vittoria’ dell’ISIS: farci vivere nella paura costante.

Sempre sulla povertà ‘occidentale’ – Benvenuti in Italia, giovani e bambini senza futuro: povertà, disagio e istruzione, i dati.

La percezione delle ‘paure’ globali è differente paese per paese: un’analisi differenziale

Uno degli aspetti più interessanti riguarda la percezione dei problemi che affliggono il mondo globale suddivisa per aree geografiche.

Scopriamo, infatti, che l’ISIS è avvertito come la maggiore minaccia ‘solo’ in 18 paesi su 38, quelli dell’Europa, del Medio Oriente e negli USA; interessante anche la suddivisione per età: i più preoccupati sono gli over-50. I cambiamenti climatici, invece, vengono sentiti come la paura maggiore in altri paesi: l’America Latina, l’Africa subsahariana e in generale i paesi asiatici – si tratta indubbiamente dei paesi in cui gli effetti si percepiscono in maniera maggiore; interessante notare, su questo punto, come la percezione vari a seconda dell’area politica di appartenenza: negli USA, i democratici lo avvertono all’86%, mentre i repubblicani soltanto al 31%.

E l’Italia? La specialissima ‘top 3’ del nostro paese è la seguente: al primo posto, troviamo con l’85% il terrorismo islamico di matrice ISIS; al secondo posto, con il 65%, l’aumento del numero dei rifugiati; sempre al 65% abbiamo la questione del surriscaldamento globale.