Michael Burry, uno dei pochissimi investitori ad aver previsto con largo anticipo la crisi dei mutui del 2006, reso famoso dal film “the big short”, sta per fare un’altra delle sue grandi scommesse ribassiste. Ad essere preso di mira, questa volta, è il colosso delle auto elettriche “Tesla”.

Secondo quanto è stato reso noto dalla SEC, al 31 marzo 2021, “Scion Asset Management” (la società di Michael Burry) deteneva 8.001 opzioni put, con un valore di 534 milioni di dollari.

La Sec non ha comunicato il valore, lo strike price e la scadenza delle opzioni detenute da burry; ad ogni modo, lo stesso ha dichiarato di essere short sul titolo.

Michael Burry lancia la sfida a Elon Musk

Già nel dicembre 2020, Michael Burry annunciava un piccolo short contro la compagnia di Elon Musk; mentre, a gennaio, sembrava raddoppiare quella scommessa.

Non solo, con un tweet del 10 gennaio 2021, Michael Burry sembrava lanciare la sua sfida, anche abbastanza provocatoria, proprio al patron di Tesla:

“Bene, il mio ultimo Big Short è diventato sempre più grande. Goditela finché dura”.

Ad ogni modo, da inizio settimana le azioni Tesla sono scese di circa il 18%, dopo essere aumentate di un sorprendente 743% nel 2020.

Una delle maggiori preoccupazioni di Wall Street riguarda la sua produzione cinese e la crescente concorrenza in quel mercato chiave: le vendite di aprile di Tesla sono diminuite più dei rivali cinesi (Nio, Xpeng e Li Auto).

Un altro problema per gli investitori è la mancanza di grandi notizie all’orizzonte, come ad esempio la produzione di un’auto completamente a guida autonoma. Molto probabilmente, gli aggiornamenti per Tesla non saranno disponibili prima della fine dell’anno.

 

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