L’oro si è portato ai massimi dal 2012, quando ieri le sue quotazioni hanno oltrepassato i 1.788 dollari l’oncia, salvo registrare un tonfo di una ventina di dollari nel tardo pomeriggio, in concomitanza all’uscita di dati macro positivi negli USA. La soglia dei 1.800 dollari è ormai alla portata, ancora ben sotto i massimi storici dei 1.921 toccati nel settembre del 2011, ma c’è da dire che i prezzi attuali, una volta convertiti nelle valute locali, segnano nuovi record, tra cui in euro. E lo stesso dicasi per l’India, dove attualmente un’oncia di oro la si compra a oltre 133 mila rupie.

Oro: prezzi esplosi in India sulla lotta al contante

Proprio l’India si mostra “bullish” per il bene rifugio. Qui, l’amore per l’oro è qualcosa di molto radicato nella cultura e nelle tradizioni, per non parlare dell’economia. Di fatto, il sub-continente asiatico è un “hub” del metallo, che viene importato per essere lavorato ed esportato nel resto del mondo. A giugno, però, tra prezzi alti e “lockdown”, le importazioni sono crollate dell’86% ad appena 11 tonnellate contro le 77,73 dello stesso mese di un anno fa. In valore, meno di 610 milioni contro 2,7 miliardi.

Ma c’è una buona notizia: a giugno, le piogge monsoniche sono aumentate del 18% rispetto allo stesso periodo del 2019. Si va dal +8% delle regioni del sud al +31% di quelle del centro e occidentali. E i monsoni rappresentano il 70% delle precipitazioni indiane di tutto l’anno. Una stagione secca equivale a bassi raccolti, mentre una più abbondante come quella di quest’anno segna raccolti generosi in arrivo. Infatti, Reuters stima che le coltivazioni di cotone sono aumentate del 165% e le piantagioni di riso del 35% in queste settimane.

Verso maggiori acquisti di oro in India

E le buone notizie per gli agricoltori sono buone notizie per tutta l’economia indiana. E cosa fanno gli indiani quando guadagnano di più? Comprano oro.

Si calcola che ne posseggano ben 25 mila tonnellate, tant’è che negli anni passati il governo di Nuova Delhi ha cercato di spingere le famiglie a impiegare in maniera produttiva questa ricchezza di fatto tenuta infruttifera, lanciando i depositi di oro in banca dietro il pagamento di interessi annuali. In autunno, per la Festa del Diwali, che dà il via alla stagione dei matrimoni, si è soliti scambiare regali in oro e la domanda globale ne risente positivamente.

La rivoluzione dell’India: l’oro produrrà interessi

Nel 2019, però, la domanda di oro in India è scesa ai minimi del triennio e tendenzialmente l’aumento dei prezzi non dovrebbe sostenerla. Ma bisogna fare i conti con le specificità indiane. Qui, si stima che un aumento delle quotazioni dell’1% porti a un calo della domanda dello 0,5%, mentre la crescita dei redditi dell’1% la spinga dell’1%. In altre parole, l’effetto-reddito prevale sull’effetto-prezzo. Date qualche rupia in più agli indiani e compreranno oro, per tradizione e per mettere al sicuro i risparmi dall’inflazione e ogni tipologia di crisi economico-finanziaria.

Al momento, il surriscaldamento delle quotazioni è trainato dagli investimenti globali nei cosiddetti “safe assets”, ma nei prossimi mesi, tra ritorno alla normalità dopo l’emergenza Coronavirus e raccolti più abbondanti, il reddito delle famiglie indiane dovrebbe crescere, sostenendo la domanda di questo atipico bene di consumo. Circa l’87% della popolazione possiede almeno qualche grammo di oro a casa, persino i tre quarti del 10% più povero. Tra un paio di mesi, dovremmo iniziare a percepire l’impatto degli acquisti indiani.

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