Il calciomercato invernale del Barcellona potrebbe essere salvo, se è vero quanto uscito fuori dalla trasmissione televisiva catalana El Curibito. Una società di Dubai avrebbe offerto alla società di calcio una cifra di 1,5 miliardi di euro, sufficiente a rivelare il suo intero debito da 1,35 miliardi. Le condizioni annesse parrebbero abbastanza favorevoli ai catalani, i quali per i primi due anni non pagherebbero alcunché (cosiddetto “periodo di grazia”) e potrebbero estendere le loro scadenze a 12 anni. Inoltre, il tasso d’interesse fissato sarebbe basso.

Se l’accordo fosse siglato già nelle prossime settimane, al Barcellona sarebbe anticipata una somma congrua e tale da consentirle di operare durante il calciomercato invernale senza le restrizioni di questi ultimi mesi. La società ha chiuso l’esercizio 2020/2021 con una voragine contabile di 481 milioni, cinque volte superiore alla perdita di 97 milioni accusata nella stagione precedente. La pandemia ha devastato i bilanci di tutte le società di calcio, ma qui ha provocato danni ancora più immensi.

Calciomercato Barcellona salvo? Ecco i numeri

La crisi finanziaria del Barcellona è diventata così grave, da essersi trasferita persino sul campo di calcio. Questa estate, ha dovuto dire addio al gioiello di famiglia Lionel Messi dopo 20 anni. Lo ha liberato a parametro zero, ma almeno si è tolta di dosso un macigno per via dell’altissimo stipendio lordo, pari a 138 milioni di euro a stagione. E che dire di Antoine Griezmann, rilevato dall’Atletico Madrid solamente nel 2019 e fatto tornare nella capitale spagnola per una cifra di circa 80 milioni più bassa di quella sborsata appena due anni prima? Anche in questo caso, l’operazione si è resa indispensabile per togliersi di mezzo un maxi-stipendio di circa 29 milioni lordi all’anno.

Ma con l’offerta di Dubai, il Barcellona tornerebbe a respirare. Non avrebbe più scadenze impellenti e potrebbe ottenere liquidità fresca già tra qualche mese.

Con essa, via libera al calciomercato, sebbene rimangano i paletti della Liga, in base ai quali non potrà spendere in stipendi per i calciatori più del 70% del fatturato. Nella stagione scorsa, era arrivata a sborsare una cifra per il 110%. Certo, l’operazione avrà un rovescio della medaglia: aumento del debito già altissimo.

In mente, il presidente Joan Laporta avrebbe Pogba dal Manchester United e Haaland dal Borussia Dortmund. Il contratto del primo scade nel giugno 2022. Il secondo è, invece, assistito dal procuratore Mino Raiola, che quest’estate chiese al PSG per cederglielo 150 milioni di cartellino, 50 milioni di stipendio netto a stagione e 40 milioni di commissioni per sé. Cifre che il Barcellona con moltissime difficoltà potrebbe permettersi, anche nel caso di accordo con la società di Dubai. Invece, i catalani riuscirebbero a tenere il punto contro il fondo CVC, che ha offerto alla Liga 2,7 miliardi per rilevare il 10% della società che gestisce i diritti TV. Insieme al Real, il Barça ha detto di no, sostenendo che ipotecherebbe così i suoi diritti per 50 anni.

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