I centri commerciali non vanno più di moda per i millennials? Sembrerebbe di sì, ecco perché il futuro potrebbe essere destinato a negozi più piccoli e in centro per attirare sempre di più quella fetta di giovani che di andare a fare spese nelle aree periferiche non hanno nessuna voglia.

Come cambieranno i negozi

C’era una volta la famiglia tipo che aspettava il sabato per andare al centro commerciale a fare shopping. Ad oggi le cose stanno cambiando. I millennial sembrano orientati al centro città, dove si svolge maggiormente la vita urbana.

E così i centri commerciali si adeguano e invece che aprire immensi store nelle aree periferiche puntano a negozi più piccoli e in centro, vicini alle Università o ai luoghi più frequentati.

Era stata Ikea la prima ad optare per questo nuovo modello di business con l’apertura di negozi più piccoli in centro. Il colosso svedese ha capito da tempo il potenziale degli store più familiari al posto dei giganti di cemento collocati nelle periferie. Ora sta programmando di aprire 30 negozi di 10 mila metri quadri nei centri cittadini per favorire chi non ha nessuna intenzione di spostarsi in auto verso le periferie. Una tesi sostenuta anche da Neil Saunders, direttore di GlobalData Retail, ad Axios, che ha parlato di più opzioni e del miglioramento delle spedizioni. Sicuramente anche il ruolo dell’e-commerce pesa in tutto questo. Ormai sempre più persone fanno acquisti su internet, Amazon insegna e persino Ikea aveva notato come le vendite online, soprattutto in Germania, avevano dato ottimi frutti. Da qui la decisione a puntare non solo sull’e-commerce ma anche su negozi più piccoli e mirati. Nei primi mesi del 2018, il colosso svedese ha visto crescere del 45% le vendite online.

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Sulla scia di Amazon e Ikea

Una strategia molto simile la sta seguendo Target, che ha pensato di investire su alcuni negozi vicini alle università per attirare i giovani, oppure, come scrive anche Forbes, la celebre catena Walmart, che come Amazon sta puntando ai negozi con casse automatiche nelle grandi città.

L’idea alla base è abbastanza semplice: si punta agli studenti o ai giovani che vivono in centro e hanno bisogno di cibo da asporto o di prodotti di prima necessità ma il pensiero va anche alle famiglie, che potrebbero sostituire le trasferte nelle aree periferiche per fare shopping nei centri commerciali ad una salutare passeggiata in centro usufruendo, di conseguenza, dei negozi.

Sicuramente non si parla di una vera e propria rivoluzione, in quanto i mega store periferici esisteranno sempre come fa notare Sanders. Si pensa piuttosto ad un affiancamento di grandi store a realtà più piccole. In tutto questo un ruolo fondamentale ce l’hanno gli e-commerce.

Le vendite online aumentano di anno in anno in ogni comparto. Da quello dell’abbigliamento, passando per il settore tech, elettrodomestici, arredamento e beni di largo consumo. Torna utile l’esempio di Amazon, che dopo la creazione dei negozi senza casse che funzionano tramite l’app, ha acquistato la catena Whole Foods che vende generi alimentari e ha creato la nuova catena 4-Star, un negozio fisico in cui si vendono soltanto prodotti recensiti e con 4 stelle online.

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