E’ stato sottoscritto l’accordo preliminare per la vendita di ITA Airways a Lufthansa. La compagnia aerea tedesca entrerà subito al 41% del capitale con un esborso di 325 milioni di euro. L’importo risulta decisamente superiore a quanto ventilato nei mesi scorsi. Si era parlato di 200-max 250 milioni di euro, se non persino di meno. Ma il piano di acquisizione sarà quinquennale. Al 2026/2027, Lufthansa rileverà un altro 49% per altrettanti 325 milioni, portandosi al 90% del capitale. In quell’occasione pagherà ulteriori 100 milioni a titolo di premio nel caso di raggiungimento dei risultati prefissati.

Infine, entro il 2028 staccherà un ultimo assegno di 80 milioni per diventare socio unico al 100%. In totale, spenderà fino a un massimo di 830 milioni.

A breve, il Ministero di economia e finanze dovrà a sua volta iniettare in ITA altri 250 milioni di euro a titolo di aumento di capitale. L’Unione Europea ha autorizzato l’operazione fino a un massimo di 1,35 miliardi. Dovrebbe essere l’ultimo svenamento dello stato in favore della ex Alitalia. ITA nacque il 15 ottobre del 2021 dalle ceneri della vecchia compagnia di bandiera, in amministrazione straordinaria dal 2017 e che era stata privatizzata nel 2009. Da allora, ha accumulato perdite per 634 milioni. Complice la pandemia, certo, ma c’è da dire che ad oggi nessun imprenditore italiano, né tantomeno lo stato, è riuscito a fare soldi con il traffico aereo.

Ecco piano industriale e tappe

Il passaggio a Lufthansa segna l’avvio di un piano di espansione industriale. Il numero dei dipendenti, attualmente 3.900, salirebbe quest’anno a 4.300 per arrivare a 5.500 con 1.200 nuove assunzioni. Gli aeromobili passeranno dai 71 di oggi ai 94 di fine piano, così come i ricavi, attesi a 2,5 miliardi per quest’anno, al 2027 saranno di 4,1 miliardi. I tedeschi non hanno fatto promesse, riservandosi di stabilire gli obiettivi nel concreto in futuro. E questo sarebbe un segnale di serietà dopo anni di mirabolanti proclami rimasti carta straccia, anzi smentiti dai risultati sul campo.

Il Tesoro ci ha tenuto a precisare che con la vendita a Lufthansa ITA si concentrerà su tutti i tre mercati: intercontinentale, internazionale e domestico. I tedeschi puntano sull’aeroporto di Roma Fiumicino come hub per i voli da e per America Latina, Asia ed Europa. Milano Linate e Malpensa saranno anch’essi strategici, specie per il comparto business. La svolta è arrivata quando sembrava fatta l’intesa tra ITA e Certares, il fondo americano che in concerto con Air France-Klm sembrava in pole position per rilevare la compagnia italiana sotto il governo Draghi. Ma l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha subito rimescolato le carte, aprendo alle offerte alternative e preferendo di gran lunga i tedeschi ai francesi.

La firma dell’accordo definitivo, tuttavia, non sarà immediata. Servirà il via libera di Corte dei Conti, Antitrust italiana e Commissione europea. La prima dovrà giudicare la congruità del prezzo, mentre la seconda e la terza fisseranno eventuali paletti per evitare l’eccessiva concentrazione del mercato domestico ed europeo in mano a pochi vettori. A tale proposito, la principale minaccia per Lufthansa arriverebbe da Bruxelles. Sotto le lenti vi sono gli aeroporti principali e gli orari di punta per i voli, i famosi slot. Probabile che i commissari impongano ai tedeschi di abbandonare qualche scalo e/o a ridurre la propria presenza in determinate fasce orarie.

ITA Airways passa a Lufthansa, colosso dei cieli in Europa

Lufthansa resta convinta della bontà dell’operazione. Prevede che il mercato aereo europeo sarà fondamentale in mano a sole cinque grandi compagnie: Air France-Klm, Lufthansa stessa, British Airways con Iberia, nonché le due giganti low-cost Ryanair e easyJet. C’è da dire che con la vendita ITA passa in mano a un colosso dei cieli: ricavi per quasi 33 miliardi di euro nel 2022, utile prossimo a 800 milioni e 102 milioni di passeggeri trasportati contro i poco più dei 10 milioni dell’italiana.

E c’è speranza che, pur in mani tedesche, rivedremo la storica livrea tricolore. Il marchio Alitalia è stato acquistato da ITA per 90 milioni e sarà, quindi, a disposizione di Lufthansa. Questa ha già fatto presente che intende sfruttarlo in futuro, pur non subito. Prima i conti dovranno tornare in attivo e, soprattutto, dovranno venire meno le passività legate alla vecchia compagnia, che si scaricherebbero minacciosamente sui bilanci della nuova. Nel caso in cui gli aerei di ITA volassero con i colori di Alitalia, non ci sarebbe più quella “discontinuità aziendale” pretesa da Bruxelles per tenere separati i destini tra le due compagnie e consentire alla nuova di volare libera dalla pesante eredità del passato.

[email protected]