La variante Delta semina il terrore in giro per l’Europa. Malta ha chiuso le frontiere agli arrivi di turisti non vaccinati. L’isola ha registrato ieri 179 nuovi contagi, portando la media mobile a 7 giorni a 82 casi. In proporzione alla popolazione, sarebbe come se in Italia vi fossero circa 10.000 contagi al giorno. E la Francia punta sul “green pass” per costringere i cittadini ancora riluttanti a vaccinarsi. Il presidente Emmanuel Macron è stato chiaro: entro agosto, il paese rischia un aumento dei ricoveri.

Pertanto, la certificazione dell’avvenuta vaccinazione sarà richiesta anche per entrare al bar o al ristorante, così come per percorrere tratte lunghe in aereo.

Una guerra senza quartiere contro il Covid, che stavolta coinvolge anche l’Olanda. Il premier Mark Rutte ha disposto la chiusura dei locali da ballo e imposto il coprifuoco a mezzanotte dopo che domenica scorsa sono stati registrati 10.000 casi, il dato più alto da dicembre. Discoteche chiuse anche nella Catalogna e green pass obbligatorio per accedere a qualsiasi evento che preveda la presenza di almeno 500 persone.

In Italia, non si discute ancora pubblicamente del ritorno a qualche restrizione, anche perché i contagi da noi restano relativamente bassi, pari a una media mobile a 7 giorni di 1.200 casi. Tuttavia, già Abruzzo, Marche, Campania e Sicilia rischiano di tornare in giallo. Ovunque, a preoccupare è la variante Delta, che stando ai dati sinora raccolti in Europa (e non solo) si mostrerebbe molto più contagiosa, pur non più letale. Probabile che sui numeri stia incidendo l’allentamento delle restrizioni in corso da qualche mese nel Vecchio Continente.

Rimbalzo del PIL a rischio senza green pass?

Fatto sta che si prospettano nuove chiusure in piena estate, quando l’economia europea avrebbe dovuto riprendere pieno slancio dopo un lungo inverno di restrizioni anti-Covid. Il Sud Europa rischia di più, data la maggiore incidenza del turismo sul suo PIL.

Per minimizzare le chiusure i governi stanno già puntando tutto sul green pass, un modo per fare pressione sui cittadini, affinché si vaccinino. La speranza sarebbe il raggiungimento dell’immunità di gregge, sempre che non si scoprisse che questa possa essere “bucata” dalle varianti.

Le stime della Commissione prevedono per l’Unione europea il ritorno ai livelli di PIL pre-Covid entro la fine dell’anno prossimo. L’Italia quest’anno crescerebbe del 5% o anche di più e del 4,2% nel 2022. Numeri che dipenderanno, però, dall’evoluzione della pandemia e dal relativo allentamento o meno delle restrizioni. Il rimbalzo dell’economia resta tutt’altro che scontato.

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