La Grecia non è vicina a un accordo con i creditori. L’incontro di ieri sera tra il premier Alexis Tsipras, la cancelleria Angela Merkel e il presidente François Hollande si è tenuto in un clima positivo, ma alla fine non ha sortito l’effetto sperato dal primo. Resta molto lavoro da fare, in particolare, sulle materie più delicate, come il lavoro e le pensioni. Qualche passo in avanti sarebbe stato compiuto sull’aumento dell’IVA e l’imposta sugli immobili, l’odiata Enfia, che contrariamente alle promesse elettorali dovrebbe essere mantenuta.

Non basterebbe per permettere all’Eurogruppo di erogare a inizio giugno i 7,2 miliardi stanziati a febbraio, anche perché l’FMI si sta tirando indietro e non dovrebbe partecipare con la sua quota di 3,6 miliardi al finanziamento, per cui il cammino di Atene è tutto in salita.   APPROFONDISCI – Grecia ancora senza accordo dopo l’incontro di Tsipras con Merkel e Hollande   Già il 5 giugno scade una rata verso l’FMI da 300 milioni, ma il vero problema si presenterà alla fine del mese prossimo, quando dovranno essere pagati come sempre gli stipendi pubblici e le pensioni. Poiché attualmente ci sarebbero in cassa appena 800 milioni, la liquidità potrebbe essere insufficiente a rispettare le scadenze tra alcune settimane e il governo Tsipras non avrebbe alcuna intenzione di sacrificare anche solo temporaneamente dipendenti pubblici e pensionati per rimborsare i creditori pubblici, da qui la necessità di trovare una qualche soluzione emergenziale.

Ipotesi moneta parallela

Un paio di funzionari, che hanno partecipato a un incontro insieme al ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, questa settimana, hanno riferito che questi avrebbe citato la possibilità che la Grecia emetta una moneta parallela, qualora non fosse raggiunto a breve un accordo, senza proporla effettivamente come soluzione. Il riferimento è alle indiscrezioni dei mesi scorsi, quando si è diffusa la voce che il governo greco fosse pronto a pagare stipendi e pensioni con i cosiddetti IOU, certificati di credito, simili alle nostre cambiali “pagherò”, che potrebbero essere offerte a dipendenti pubblici e pensionati al posto dei pagamenti cash, consentendo loro di portarli a scontare in banca o di girarli ad altri, ottenendo la somma indicata sui titolo.

Si tratterebbe, però, di una monetizzazione vera e propria della spesa pubblica ellenica, perché le banche nei fatti finanzierebbero il governo, a corto di liquidità. Gli IOU eviterebbero alla Grecia di dichiarare default e forse anche di uscire dall’euro, ma dovrebbero essere tollerati dalla BCE, il cui statuto vieta tale pratica.   APPROFONDISCI – La Grecia emetterà una moneta parallela per pagare stipendi pubblici e pensioni?  

Ipotesi Grexit temporanea

Secondo Schaeuble, la Grecia potrebbe fare anche come il Montenegro, che pur non essendo un membro dell’Eurozona utilizza l’euro. Una tesi sostenuta anche da Goldman Sachs, secondo cui Atene potrebbe prendere esempio dalle soluzioni “ibride” di Kosovo, Montenegro e Cipro. In sostanza, alla Grecia vengono indicate strade alternative all’uscita dall’euro tout court, magari prendendo in considerazione la doppia circolazione della moneta. Ricordiamo che il presidente dell’IFO, Hans Werner-Sinn, uno dei più influenti istituti di ricerca economica in Europa e con sede in Germania, ha suggerito ieri un’uscita temporanea della Grecia dall’euro per risolvere la crisi e tornarvi quando si sarà ripresa. Un’opzione, spiega, che dovrebbe essere consentita a tutti gli stati membri. E l’economista è vicino al ministro Schaeuble.   APPROFONDISCI – Grecia, ipotesi di rinvio dell’accordo in autunno. E l’Ifo: meglio la Grexit temporanea