Mancano pochi giorni all’inizio del 74-esimo Festival di Sanremo al Teatro Ariston dal 6 al 10 febbraio. E questa sarà la quinta edizione consecutiva a conduzione Amadeus, mentre non si esclude una sesta nel caso in cui anche quest’anno gli ascolti andassero bene. Saranno 30 i cantanti in gara, di cui 3 arrivano da Sanremo Giovani. La canzone italiana si prende il palcoscenico per un’intera settimana, anche se la kermesse è diventata nel tempo sempre meno incentrata nei fatti sui brani e sempre più sullo spettacolo che vi ruota attorno, comprese le immancabili e volute polemiche che la precedono e la accompagnano fino all’ultimo istante di diretta.

Non sono solo canzonette, dunque. Se volessimo azzardare un paragone, diremmo che il Festival di Sanremo sta all’Italia come il Super Bowl agli Stati Uniti. E per la Rai si tratta di un evento indispensabile per tenere su i bilanci, che a stento ogni esercizio arriva a chiudere in pareggio o persino in perdita. Ma il contributo che arriva da questa manifestazione in termini finanziari è decisamente positivo.

Festival Sanremo in crescita nell’ultimo decennio

Per questa edizione i ricavi pubblicitari potrebbero salire di un ulteriore 8% rispetto allo scorso anno, quando si attestarono a 50 milioni. In effetti, la raccolta risulta già essere da settimane in “overbooking”. Vale a dire che la richiesta di spazi supera ormai l’offerta. Dobbiamo sapere che le aziende pagano la pubblicità e gli sponsor durante le cinque serate del Festival di Sanremo sulla base degli ascolti dell’edizione precedente. E per la Rai è un’ottima notizia, visto che di anno in anno lo share non fa che salire ormai da molto tempo. Limitandoci all’ultimo decennio, fu del 47,5% per l’ultima serata nel 2013 e di ben il 63,4% nel 2023, il dato più alto dal 1995.

Grazie a questo trend positivo, la raccolta pubblicitaria nelle cinque serate risulta essere triplicata in dieci anni.

Ammontava ad appena 17 milioni di euro nel 2013, salendo a 50 milioni nel 2023 ed è attesa a 54 milioni quest’anno. Il boom si deve, dunque, al buon esito delle ultime scelte in tema di conduzione. Nel periodo considerato, abbiamo avuto Fabio Fazio e Luciana Littizzetto per due edizioni, Carlo Conti per le successive tre, Claudio Baglioni per altre due e, infine, le quattro già di Amadeus.

Ricavi record da spot e biglietti

Tenuto conto che si stimino fino ad altri 2 milioni di euro di incassi ai botteghini con la vendita dei biglietti in platea e galleria, i ricavi complessivi del Festival di Sanremo 2024 salirebbero intorno ai 56 milioni. E i costi? Si sono stabilizzati negli ultimi anni tra 17 e 18 milioni. Questo significa che la kermesse esita un risultato netto positivo che potrebbe sfiorare i 40 milioni. Cifre spettacolari, che confermano l’importanza di una manifestazione di questo tipo dal punto di vista finanziario.

Il business che gira attorno al Festival di Sanremo, tuttavia, non si esaurisce in questi numeri. Ci sono i social media che per giorni o settimane ne risultano vivacizzati, altri programmi televisivi (non necessariamente della Rai) che vanno avanti grazie ai brani e alle connesse polemiche, per non parlare del fatto che per la città ligure e l’intera regione si tratti di uno sponsor unico per rinvigorire le presenze turistiche in un periodo di bassa stagione. Basti pensare al boom di ingressi registrati nel casinò locale.

Ecco gli slot pubblicitari offerti

E c’è il mercato musicale, che riceve una grossa spinta dal Festival di Sanremo. Di fatto, gli inediti occupano lo spazio temporale che va da inizio febbraio fino agli inizi dell’estate, quando verosimilmente vengono rimpiazzati dalle nuove hit. Tornando ai costi, Amadeus riceverebbe un cachet di 350 mila euro in tutto, mentre i co-conduttori Marco Mengoni, Giorgia, Teresa Mannino, Lorella Cuccarini e Fiorello si accontenterebbero di 25 mila euro ciascuno.

Ai cantanti saranno versati 53.000 a testa in forma di rimborso spese. Ed effettivamente prepararsi in tempo per un brano, soggiornare all’Ariston, sospendere le proprie attività per qualche settimana e portarsi dietro collaboratori vari un costo lo hanno. E ogni team collegato a un cantante riceverà 58 mila euro per i diritti musicali.

Quanto ai ricavi pubblicitari, esistono 9 break interni per ciascuna serata, venduti o singolarmente o tramite accoppiata 2-9, 3-8 e 4-7. Questo per far sì che i primi arrivati non scelgano solamente i break posizionati meglio per lasciare agli altri i peggiori. Le vendite a singola posizione riguardano, invece, i break 1, 5 e 6, così come il Sanremo start GM e la chiusura di sabato. Il pacchetto o “bundle” più caro è il 4-7, venduto per 1,9 milioni di euro per le cinque serate. A seguire i pacchetti 2-9 e 3-8 per 1,7 milioni ciascuno.

Festival Sanremo apice successo Ferragnez

Oltre alle pubblicità, esistono le sponsorizzazioni in una o più serate: Costa Crociere, Eni Plenitude, Suzuki, Generali, Sephora e VeraLab, a cui si aggiungono quest’anno Coca Cola e Mutti. La società di beverage avrebbe dovuto farsi rappresentare da Chiara Ferragni, ma ha annullato la collaborazione dopo i noti fatti di queste settimane. Proprio l’influencer co-condusse l’edizione passata e ricevette un cachet di 100 mila euro, interamente devoluto in beneficenza all’associazione D.i.Re. contro la violenza sulle donne. Anzi, la cifra versata è stata di 150 mila euro, superiore al pagamento ricevuto dalla Rai.

I Ferragnez furono al centro di numerose polemiche per alcune esternazioni, specie del marito contro il governo in carica e per alcune scene poco edificanti con Rosa Chemical. Stavano per costare la quinta conduzione di fila ad Amadeus, rimasta in bilico per mesi. Proprio il Festival di Sanremo 2023 può essere considerato forse come l’apice del successo mediatico della coppia, che di lì in avanti ha attirato sospetti e critiche sul modo di fare business fino al pandoro-gate di dicembre.

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