I numeri a volte possono valere più di ogni altra parola. Ed è per questo motivo che vogliamo partire dalla fredda realtà numerica: per ogni euro speso in promozione turistica da Brand Usa, l’ente deputato a promuovere il turismo negli Stati Uniti, si generano 27 dollari di ricavi per l’intera economia a stelle e strisce. Numeri che da noi in Italia possiamo soltanto sognarci. Le dichiarazioni di Chris Thompson, amministratore delegato di Brand Usa, rilasciate al noto Business Insider, devono far suonare la sveglia alle nostre istituzioni.

A volte però sembra che queste siano sorde.

Il segreto degli USA

Per raggiungere i risultati ottenuti dal 2013 al 2017, il governo americano ha deciso di puntare enormemente sull’attività di marketing, su cui ha investito qualcosa come oltre 600 milioni di dollari. Soldi spesi – da quanto dicono i numeri fatti registrare in questi anni – benissimo, visto che hanno fruttato oltre 17 miliardi di dollari di entrate in più per l’economia del turismo statunitense. L’Italia, sotto questo aspetto, è lontana anni luce dalla strategia – vincente – statunitense. Numeri che gli USA potrebbero addirittura migliorare, se non fosse per l’effetto negativo che l’elezione di Donald Trump ha avuto sull’arrivo degli stranieri.

L’Italia potrebbe vivere di turismo ma…

L’economia del turismo negli Stati Uniti si traduce nell’8 per cento del PIL complessivo. Un numero sì inferiore rispetto a quello portato a casa dall’Italia, ma i numeri – a volte – bisogna anche saperli interpretare. Gli USA non hanno il Colosseo, Pompei, le Dolomiti, i borghi, Roma, Firenze, Venezia, i Sassi di Matera (e potremmo continuare ancora a lungo). Più semplicemente, l’Italia è il Paese che vanta il maggior numero di siti Patrimonio Unesco al mondo, coprendo ben oltre il 50 per cento del totale. Non è eresia affermare che il BelPaese potrebbe vivere unicamente di turismo.

Ma tra il dire e il fare – in Italia ancora di più – c’è di mezzo il mare.

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