Si è parlato di recente del caso Gabicce Mare dopo che il sindaco della nota località aveva lamentato l’assenza di lavoratori stagionali a causa del reddito di cittadinanza. I giovani, insomma, che fino allo scorso anno erano disponibili a fare la stagione come cuochi, camerieri, baristi etc etc quest’anno avrebbero disertato perchè prendono l’assegno del reddito di cittadinanza, un caso che ha fatto parlare anche sui social nei giorni scorsi.

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La fuga degli stagionali: quanto guadagnano davvero?

Lavoratori mancanti a Rimini e Riccione

Un recente articolo de Il Resto del Carlino porta alla luce una situazione simile a Rimini, dove ugualmente mancherebbero cuochi, camerieri e baristi negli hotel.

Nei Centri per l’impiego del Riminese si stanno ancora cercando 200 lavoratori tra baristi, tuttofare, bagnini etc. Il numero potrebbe essere addirittura in difetto considerando che non tutti utilizzano i centri per l’impiego. Tra Rimini e Riccione sono ancora aperte circa 187 offerte di lavoro per stagionali tra ristoranti e hotel per cuochi e camerieri ma c’è posto anche  segretarie d’hotel e altri profili legati alle strutture ricettive. Situazione simile anche a Misano e Bellaria come fa notare il noto quotidiano.

Dove sta davvero il problema?

Negli annunci non si parla di giorni di riposo, alcuni richiedono straordinari nei fine settimana ed esperienza nel settore e anche l’alloggio non è garantito. Da un lato, dunque, si ripresenta il problema del lavoro mancante, di giovani che non riescono a trovare occupazione, dall’altro strutture che cercano giovani stagionali ma faticano a trovarli. In questo caso, molto probabilmente, il problema non è soltanto legato al reddito di cittadinanza e al fatto che i giovani preferiscono prendere un assegno e non lavorare, piuttosto alle condizioni offerte: assenza di alloggio in alcuni casi, assenza di giorni di riposo, paghe piuttosto basse etc.

Sono le stesse problematiche lamentate da chi sui social ha commentato i vari articoli dedicati al caso Gabicce sottolineando che spesso, senza generalizzare, gli stipendi sono miseri, si lavorano anche 10 ore al giorno e senza tutele. Ancora una volta, quindi, torna in auge il problema del lavoro in Italia, soprattutto quando si parla di giovani e dall’altra parte aziende che non riescono ad assumere.

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