E’ stata una settimana difficilissima per la Sicilia, travolta non tanto dalle temperature che hanno sfiorato i 50 gradi all’ombra, bensì dall’incuria a cui la regione è abbandonata da decenni e che è emersa in tutta la sua virulenza nel giro di pochi giorni. L’isola vive un periodo difficilissimo, la rabbia dei suoi abitanti è palpabile tra mancanza di luce e acqua in molte zone sotto la canicola, aeroporto di Catania semi-chiuso da settimane dopo un incendio al Terminal A e collegamenti viari interni da terzo mondo.

A fare le spese di questo sentimento di estrema frustrazione è stata Chiara Ferragni. La sua colpa? Essere andata in vacanza proprio in Sicilia.

Isola tra incendi e collegamenti al collasso

E’ lunedì sera, quando l’influencer con 29,4 milioni di follower posta su Instagram una foto di sé in costume verde alle Isole Eolie e una scritta in inglese di facile comprensione per tutti: “Good Monday”. Il punto è che quel Buon Lunedì in tantissimi non l’hanno preso bene. In quelle ore, l’isola bruciava da est ad ovest. Saranno centinaia gli incendi segnalati nella sola giornata di martedì. A Palermo tre persone sono rimaste vittime dei roghi, mentre anche l’aeroporto cittadino veniva chiuso per alcune ore.

La situazione più disperata è stata, però, nell’area jonico-etnea. Alcune zone della provincia di Catania sono rimaste per 2-3 giorni senza acqua e corrente elettrica con una temperatura esterna di 45 gradi. Potete immaginare il senso di disgusto dei siciliani e il dramma patito in quei giorni. Chiara Ferragni è stata bersagliata sui social per la sua presunta insensibilità dinnanzi a questa situazione difficilissima, tanto che poche ore dopo si è sentita in dovere di dichiarare di essere a disposizione delle istituzioni per dare il suo contributo. Si sa, chi vive di social è tenuto a mostrarsi sempre sorridente e sensibile anche quando non è tenuto a dare spiegazioni della sua quotidianità.

L’influencer ha origini anche siciliane, pur essendo nata e cresciuta in Lombardia. E’ un’imprenditrice digitale di enorme successo. Può incontrare o meno il gusto di ciascuno di noi, ma questo è un altro discorso. Che mezza Sicilia la incolpi per responsabilità che non ha, è qualcosa che medita una riflessione. Anche perché l’isola deve qualcosa a Chiara Ferragni, che nel 2018 scelse Noto come location per il suo matrimonio con Fedez. La cittadina del siracusano godette a seguito dell’evento di un boom di turisti. Per carità, non che questi non la visitassero prima, ma nell’era dei social sono eventi come questi a dare una spinta.

Chiara Ferragni spot gratis per Sicilia

Tutto possiamo dire, tranne che Chiara Ferragni non abbia avuto il diritto di postare foto di sé, famiglia e amici dal suo yatch alle Eolie. Anzi, molti siciliani, a partire da rappresentanti istituzionali spesso indegni delle cariche che ricoprono, dovrebbero persino ringraziarla. Perché in questo periodo di voli cancellati da e per Catania, dirottati su scali regionali distanti e senza servizi adeguati, di ritardi, comunicazioni erronee ai viaggiatori, bus navette inesistenti e improvvisazione da circo, la Sicilia ha bisogno come mai prima di darsi una rinnovata all’immagine uscita devastata dai recenti accadimenti. E la donna ha un seguito sui social tale che la sua presenza sull’isola vale più di cento campagne pubblicitarie commissionate dall’assessorato regionale.

Ben vengano, quindi, i selfie di Chiara Ferragni in spiaggia, al mare, sfoggianti la sua riccanza o più direttamente promozionali dell’ennesima trovata imprenditoriale dell’influencer. Ha sbagliato la donna ad avere risposto alle polemiche di quanti, anziché votare bene, pretendono che gli altri facciano qualcosa al posto loro e che evitino di divertirsi. Non aveva alcun dovere di replicare a tali accuse, perché è arrivato il momento di dire le cose come stanno: la Sicilia non ha bisogno di moralizzatori da strapazzo con la coscienza sporchissima, bensì di gente che venga, spenda e magari chiuda un occhio dinnanzi ai disastri provocati da politicanti da terzo mondo e da molti suoi abitanti incivili.

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