Cosa accadrà dopo la fine delle restrizioni di Natale e quindi dal 7 gennaio? A partire da questa data, per scongiurare una terza ondata, il Governo tornerà ad applicare il sistema a colori regionale, in vigore dal 3 dicembre scorso. 

Cosa cambia dal 7 gennaio

Le Regioni, quindi, saranno nuovamente suddivise in zona gialla, zona rossa e zona arancione in base ai report dell’Iss e la curva del contagio. Già dal 7 gennaio, quindi, per alcune Regioni ci potrebbe già essere il passaggio alla zona arancione o rossa.

Attualmente a rischiare sono Veneto, Liguria e Calabria. 

Ancora a rischio la riapertura degli impianti sciistici che avrebbero dovuto riaprire il 7 gennaio, apertura che potrebbe slittare al 18 gennaio. Stessa cosa per palestre, teatri e cinema. Il rinnovo della chiusura sembra sempre più probabile, anche dopo la scadenza del Dpcm, il 15 gennaio.

Maggiori dettagli, però, arriveranno solo dopo l’Epifania e potrebbero non mancare gli scontro al Governo tra rigoristi e non. Secondo il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora: «Penso sia possibile, seppur con alcune limitazioni, riaprire palestre, piscine e centri di danza entro la fine di gennaio».

Il 31 gennaio, inoltre, scade lo stato di emergenza prorogato dal Governo lo scorso 7 ottobre ma è quasi certo che ci sarà un’altra proroga come ha annunciato il premier Conte durante la conferenza stampa per la fine dell’anno. Tra le conseguenze della proroga dello stato di emergenza anche le implicazioni per lo smart working e la possibilità per le aziende di ricorrere al lavoro agile. 

Ritorno alla vita normale nel 2021?

Ma quando sarà possibile tornare alla vita normale nel 2021? Il 27 dicembre è partita la campagna di vaccinazione ma è certo che la maggior parte degli italiani riceverà il vaccino solo dalla seconda metà dell’anno o comunque dalla primavera in poi. Le previsioni per il nuovo anno e il ritorno alla normalità, quindi, sono strettamente legate all’immunità di gregge.

Da quel momento sarà possibile tornare ad abbracciarci o stringerci la mano. Difficile che ciò avverrà all’inizio del 2021, forse bisognerà attendere la fine dell’anno prossimo o il 2022 alla peggio. 

Il 2021 non cambierà neanche per le regole e le norme igieniche che dovremo seguire: lavaggio delle mani, mascherine da indossare ovunque, distanza sociale. Secondo gli esperti, bisognerà convivere con il virus altri 1 o 2 anni, fino a quando la copertura vaccinale sarà arrivata al 70% o 80%. Fino ad allora cambierà poco o nulla in merito ai comportamenti da tenere e la rinuncia a molte cose a cui eravamo abituati come il ritorno in ufficio totale, la frequentazione di posti affollati e quella socialità che ci sembrava normale fino a meno di un anno fa.

Questo comprende la possibilità di fare attività sportiva o andare a trovare senza problemi parenti e amici o frequentare discoteche o concerti con molte persone. Nel 2021, oltre ad una graduale e lenta ripresa della vita normale, con tutte le accortezze del caso, si tornerà anche a viaggiare ma con particolare attenzione alla situazione epidemiologica in ogni paese.

Vedi anche: Italia in zona rossa dal 31 dicembre e i negozi che rimangono aperti

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