Il coprifuoco alle 22 non va giù alle regioni e ora si rischia un decreto tra 15 giorni per abolirlo. Il Governo, dopo il decreto riaperture, ha promesso un attento monitoraggio dei dati per permettere di posticipare il coprifuoco e magari abolirlo quando sarà possibile.

Coprifuoco fino al 31 luglio, si pensa di abolirlo entro l’estate?

Al momento, il Governo ha deciso di tenere il coprifuoco alle 22 e fino alle 5 del mattino ma ne è scaturita una polemica legata non solo ai ristoranti ma anche alla stagione estiva.

Per i ristoranti, infatti, il coprifuoco alle 22 rappresenta un problema non di poco conto. Senza contare che durante i mesi caldi è consuetudine uscire dopo cena a causa delle alte temperature. Fortunatamente, il Governo è intenzionato a monitorare attentamente la situazione. Come ha specificato il premier Draghi «Faremo un monitoraggio attento e appena la situazione epidemiologica migliora potremo fare altri allenamenti».

L’ipotesi, dunque, è di poter rivedere la situazione tra due settimane. E in seguito allentare la presa con un decreto per posticipare il coprifuoco alle 23 o a mezzanotte. Come avviene con il monitoraggio settimanale dei colori, anche in questo caso l’idea è quella di rivedere ogni 15 giorni i dati e cambiare  l’orario del coprifuoco per dare respiro alle attività e chiudere ogni polemica.

Coprifuoco alle 22 e protesta dei ristoratori che riaprono in zona gialla

La notizia del ritorno in zona gialla di molte regioni dal 26 aprile non ha fatto felici del tutto baristi e ristoratori. Il problema principale è legato al coprifuoco ma anche il cavillo sulla possibilità di aprire solo all’aperto. A denunciare la situazione è stato il presidente nazionale di Fiepet Confesercenti, Giancarlo Banchieri:

«Si riapre dal 26 aprile? L’annuncio che ha inizialmente illuso e rasserenato gli oltre 340 mila baristi e ristoratori sta diventando un incubo per la stragrande maggioranza di essi. A registrare un rallentamento delle restrizioni, lunedì, sarà meno di un ristorante o pub su due, quelli che hanno a disposizione uno spazio all’aperto da dedicare al consumo.

E tra i quasi 150 mila bar la quota è ancora inferiore»

L’idea, secondo Banchieri, sarebbe quella di permettere a quei locali che non dispongono di spazi all’aperto di rivedere la norma e consentire l’accesso ai clienti dotati di pass vaccinale, una sorta di area covid free insomma . Al momento, dunque, l’unica speranza può arrivare dal monitoraggio che avverrà ogni 15 giorni e se tutto andrà per il verso giusto determinerà, entro l’estate, almeno lo spostamento a mezzanotte del coprifuoco.

Vedi anche: Come sarà l’estate 2021 tra coprifuoco e mascherina all’aperto

[email protected]