Avrete ormai imparato a memoria i nomi delle più famose criptovalute, leggendo gli aggiornamenti quotidiani sulla classifica delle migliori 10 valute. Dovreste anche sapere come investire in criptovalute, argomento oggetto di un nostro approfondimento nelle scorse settimane. Se avete letto la guida, conoscete già Coinbase, la piattaforma di Exchange più famosa al mondo, dove possono essere acquistate e vendute le criptovalute, come Bitcoin, Ethereum e Litecoin. Proprio Coinbase ha in queste ore gli occhi puntati addosso per via dell’ingresso in azienda di Tina Bhatnagar, ex responsabile clienti di Twitter.

La società di San Francisco sta crescendo a dismisura e, grazie alla crescente popolarità delle monete virtuali, ha visto aumentare il suo fatturato in maniera esponenziale.

Coinbase, la gallina dalle uova d’oro

Nel 2017 Coinbase ha chiuso con un guadagno pari a 1 miliardo di dollari, una cifra incredibile se si tiene conto delle aspettative iniziali, che fissavano il limite intorno ai 600 milioni di euro. Merito anche – soprattutto – della crescita di interesse tra le persone di tutto il mondo del fenomeno Bitcoin e le altre criptovalute, su tutte Ethereum e Ripple. Poco importa se le criptomonete chiudono in saldo positivo o negativo, ciò da cui guadagna Coinbase è il volume sulle transazioni, con gli investitori (sia il compratore sia il venditore) che pagano alla piattaforma californiana una commissione tra lo 0,25 e l’1 per cento.

Coinbase ha danneggiato Ripple?

Il nome della piattaforma online di scambio di valute digitali era diventato estremamente popolare tra gli addetti ai lavori già durante i primi giorni del 2018, quando le dichiarazioni (negative) dei vertici della società in merito ad un possibile ingresso di Ripple all’interno della piattaforma avevano decretato il crollo verticale di XRP, viste le numerose vendite fatte registrare dagli investitori. Da allora, Ripple ha faticato a riprendersi, e adesso viaggia intorno ad una quotazione pari a 1,3 dollari.

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