Buone notizie per l’economia brasiliana, almeno sul fronte delle aspettative dei mercati. Dal monitoraggio settimanale effettuato dalla banca centrale, è emerso oggi che l’inflazione nel più grande paese sudamericano è attesa in calo al 4,70% per quest’anno e al 4,50% per il 2018. A metà gennaio, l’indice generale dei prezzi ha segnato una crescita tendenziale del 5,94%, il livello più basso da quasi tre anni. Il target dell’istituto consiste in un aumento annuo compreso tra il 2,50% e il 6,50%.

E grazie al calo dell’inflazione, i tassi di riferimento (Selic) sono attesi anch’essi in calo al 9,50% quest’anno e al 9% l’anno prossimo.

All’inizio di questo mese, sono stati tagliati di 75 punti base al 13%. In altre parole, se oggi risultano del 7% reali (al netto del tasso attuale d’inflazione), i mercati stimano che scenderanno rispettivamente al 4,80% e al 4,50%; un tonificante per la crescita economica, tanto che se quest’anno il pil dovrebbe tornare a salire di appena mezzo punto percentuale, le cose sono attese in netto miglioramento per il 2018, anno in cui dovrebbe espandersi del 2,20%.

Nel frattempo, il cambio tra real e dollaro oscilla oggi intorno a 3,15, segnando un apprezzamento del 19% su base annua e a sua volta agevolando la discesa dell’inflazione, riducendo il costo dei beni importati. I rendimenti dei titoli di stato brasiliani a due anni si attestano al 10,47%, quelli decennali all’11,18%, in entrambi i casi ai livelli più bassi dall’estate del 2013, un segnale molto incoraggiante per il Tesoro, dopo il boom del debito degli anni passati, dovuto all’esplosione del costo di rifinanziamento del debito pubblico, schizzato al 70% del pil. (Leggi anche: Debito Brasile da record, ma real guadagna il 16% in un anno)