L’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria ha fatto rimuovere la pubblicità del portale Booking che in questi giorni veniva trasmessa su La7 e le reti Mediaset. Il problema? Lo slogan rilanciato nel corso dell’ultimo spot: “Se devi cancellare nessun problema: è quasi sempre gratis. E puoi sempre riprenotare”. Tale claim è finito nell’occhio del ciclone da parte dell’istituto indicato qui sopra, che lo ritenuto pubblicità ingannevole. A questo punto, è scattato il divieto di trasmettere lo spot, veto che ha inizio a partire dalla data odierna, lunedì 5 marzo.

Tariffa più alta per le prenotazioni che consentono la cancellazione gratuita

Chi ha prenotato almeno una volta su Booking probabilmente avrà notato la tariffa più alta applicata alle prenotazioni che consentono all’utente di effettuare la cancellazione in maniera gratuita. Dunque, se la cancellazione, al momento dell’azione effettiva, è realmente gratuita, non altrettanto si può dire al momento della prenotazione. Quando, infatti, a parità di struttura, si paga una tariffa più alta perché è disponibile la cancellazione gratuita, quest’ultima la si sta “pagando”. Così facendo, l’azienda “può compensare – sia pur in minima parte – gli oneri che sostiene per la gestione delle disdette”, queste le parole di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi.

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Il quotidiano Repubblica ha interpellato Booking per conoscere la sua posizione in merito alla vicenda, ma i dirigenti del portale non hanno voluto rilasciare alcun commento. Resta, comunque, la decisione dell’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria di porre il vieto alla trasmissione dello spot di Booking sulle reti Mediaset e sul canale La7. La “condanna” dell’istituto è tutta in questa frase: “La possibilità di cancellare la prenotazione non risulta gratuita come il messaggio pubblicitario lascia invece intendere”, citando il fatto che la facoltà di cancellare la prenotazione gratis corrisponde a una tariffa quasi sempre maggiore rispetto ad una prenotazione “normale”.

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