I tifosi potranno tornare allo stadio con l’avvio del prossimo campionato di calcio, ma le limitazioni restano. Anzitutto, potranno farvi ingresso solamente i possessori di green pass e fino al 50% della capienza massima (25% per i palazzetti al chiuso). Ma la doccia fredda con l’ultimo decreto del governo Draghi è arrivata quando nel testo si legge che dentro gli impianti bisognerà mantenere un distanziamento di almeno 1 metro tra una persona e l’altra. Tradotto nella realtà: quasi nessuno stadio potrà permettersi di accogliere tifosi al 50% della capienza.

Dalle simulazioni emerge che solamente l’Allianz Stadium di Torino avrebbe oggi la possibilità di accogliere tifosi fino al 50% della capienza. E ciò è dovuto alla costruzione dell’impianto con sedili più distanziati l’uno dall’altro. Invece, in stadi come il San Siro non basterebbe alternare i tifosi sui sedili, perché la distanza rimarrebbe inferiore a un metro. Ed ecco che gli ingressi consentiti scenderebbero fino a un minimo del 25-30% della capienza massima. I seggiolini sono molto più ravvicinati rispetto all’Allianz.

Niente abbonamenti per i tifosi allo stadio

Le società di Serie A sono sorprese dalle limitazioni stringenti poste dal governo. Il green pass avrebbe di per sé permesso loro di evitare il distanziamento, facendo entrare i tifosi allo stadio fino al 100% della capienza. Ma dall’esecutivo è arrivato tutt’altro segnale. In ballo ci sono più di 270 milioni di euro di ricavi dai biglietti. E a causa dell’incertezza normativa, non è ancora partita alcuna campagna abbonamenti.

Gli abbonamenti consentono ogni anno alle società di incassare in un’unica soluzione e in anticipo i ricavi legati a tutte le partite casalinghe disputate. In cambio, si pratica al tifoso uno sconto. Ma con gli ingressi dimezzati nella migliore delle ipotesi, i club trovano poco conveniente puntare sugli abbonamenti. In primis, per non rischiare di dovere restituire le somme ai tifosi nel caso di nuove chiusure.

Secondariamente, per cercare di massimizzare i ricavi di ciascuna gara casalinga. Anziché vendere a sconto un biglietto, meglio emetterlo a prezzo pieno, pur dovendo fare affidamento su ciascuna gara.

Per i tifosi più fedeli, significa dover sborsare certamente di più per seguire tutte le partite e non potere neppure avere la certezza di assistervi. Se l’evoluzione della pandemia sarà positiva, le società avrebbero in mente di proporre campagne di mini-abbonamenti in corso di stagione. La speranza è, tuttavia, che la limitazione agli ingressi venga gradualmente rimossa, anche se l’ipotesi di tifosi al 100% della capienza sembra sfumata definitivamente anche per la prossima stagione. E il pallone annega in un mare di debiti.

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