Altra grande alleanza tra colossi di vendite online e supermercati tradizionali in mattoni. La cinese Alibaba ha acquistato per 2,87 miliardi di dollari il 36,16% di Sun Art Retail Group, un altro gigante cinese, ma attivo nella vendita “fisica” attraverso una rete di 450 ipermercati sotto le insegne della francese Auchan e della taiwanese RT-Mart, dalle quali risulta adesso controllato rispettivamente al 36,18% e al 4,67%. Pertanto, dopo l’operazione le tre società detengono complessivamente il 77% di un gruppo, che presso la seconda economia mondiale vanta una quota dell’8,2% nel mercato alimentare da 500 miliardi.

Considerando che il retail in Cina varrebbe sui 4.000 miliardi all’anno, si capisce la portata dell’annuncio della creatura di Jack Ma.

Alibaba ha adesso la possibilità di risollevare le sorti di Sun Art, che da anni registra tassi di crescita del fatturato in calo, proprio a causa dello spostamento dei consumi online. Non a caso, la quota è stata rilevata dal colosso online a sconto del 24% rispetto ai prezzi di chiusura delle azioni Sun Art del 13 novembre scorso, quando è scattata la sospensione del titolo in borsa.

L’integrazione tra Alibaba e Sun Art farà nascere un gigante attivo nelle vendite cosiddette “brick and clicks”, ovvero sia online che offline. Si tratta di una reazione forte a una simile operazione in corso dell’americana Wal-Mart nei confronti della cinese JD.com, con la prima a volere accrescere la quota nella controllata a oltre il 10% attualmente detenuto. In America, ad agosto Amazon ha rilevato i supermercati Whole Foods per la cifra di 13,7 miliardi, segnalando al mercato l’intenzione di espandersi anche nel retail fisico e allarmando colossi come Wal-Mart, che nei mesi scorsi ha cercato di spostare una parte crescente delle vendite su internet con l’avvio di una collaborazione con Google. (Leggi anche: Walmart si allea con Google contro Amazon)

Scontro si sposta in Europa?

Amazon e Alibaba sono i due principali siti di vendite online al mondo.

Complessivamente, in borsa capitalizzano oltre 1.000 miliardi di dollari e si capisce benissimo come ciascuno dei due stia cercando di mettere le mani avanti sul proprio futuro, allargando lo sguardo allo shopping tradizionale, che non verrà probabilmente mai del tutto meno, nemmeno in un’era totalmente digitalizzata. L’operazione di Alibaba segnala un’alleanza con i francesi in funzione anti-americana, probabilmente tesa ad allontanare il rischio (per Ma) di ritrovarsi in casa un potente operatore di nazionalità americana attivo nel retail.

Dal 2015, Alibaba ha speso 9,3 miliardi nell’acquisizione di realtà offline, cifra surclassata dalla rivale con la sola operazione di tre mesi fa. E’ evidente il tentativo di questi giganti del web di sfruttare il business delle vendite nei supermercati per accrescere il loro valore sia in termini di potenzialità online, sia pure allargando i propri orizzonti al comparto fisico. Resta da capire che accadrà in Europa, dove non esistono veri colossi per le vendite in rete comparabili ad Alibaba o Amazon. Che i nostri supermercati finiranno nelle mani di americani e cinesi e che l’Europa sarà prossimo terreno di scontro tra i due? Chissà che la stessa Auchan non abbia voluto prepararsi stringendo un’alleanza con i cinesi. (Leggi anche: Scoppiata guerra alimentare, tremano supermercati e piccoli negozi)