Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Il crash dell’oro di oggi è la fine del rally?

Crash dell'oro in queste ore con le quotazioni a perdere fino al 7% dai massimi di ieri, mentre il mercato è diviso sul suo significato.
1 mese fa
1 minuto di lettura
Crash dell'oro
Crash dell'oro © Licenza Creative Commons

Dopo un lungo rally che sembrava non arrestarsi mai, in queste ore siamo costretti a parlare di “crash” per l’oro. Le quotazioni spot hanno accusato un brusco calo tra ieri e oggi, perdendo fino al 7% dai massimi raggiunti ieri mattina. Uno schianto in nottata fino a meno di 4.037 dollari per oncia. Mentre scriviamo, sono tornate appena sopra 4.100 dollari. Stesso destino per l’argento, che dai 52,60 dollari è crollato a poco più di 48 dollari, perdendo l’8,7%.

Dubbi su prosieguo del rally

Con questo crash dell’oro possiamo considerare finito il rally? Dobbiamo distinguere i movimenti di breve termine o persino intraday da quelli di medio termine. La scorsa settimana, le quotazioni hanno testato la soglia dei 4.400 dollari e segnato un guadagno dall’inizio dell’anno del 67%.

Ancora oggi segnano un ottimo +55%. I segni di affaticamento dopo la lunga corsa ci sono, ma è ancora presto per capire se essa sia per il momento finita.

Tensioni geopolitiche, debiti e inflazione

Il crash dell’oro di queste ore può considerarsi salutare. Consente al mercato qualche presa di profitto e riduce l’appeal speculativo del “safe asset”, che rischia di tradursi in una vera e propria bolla. Tuttavia, le ragioni di fondo che hanno sostenuto i rialzi di questi mesi, anzi anni, restano intatte. Per prima cosa ci sono i rendimenti. Per quanto nominalmente ancora elevati rispetto al periodo pre-pandemico, in termini reali si rivelano bassi. Il Treasury a 10 anni offre oggi l’1,70% contro il 2,23% di inizio anno, tenuto conto delle aspettative d’inflazione.

Le tensioni geopolitiche non sono svanite. Il cessate il fuoco a Gaza regge a stento, mentre quello tra Russia e Ucraina sembra allontanarsi.

I dazi dell’amministrazione Trump aggiungono incertezza sul piano globale. Rischiano di scatenare una guerra valutaria con esiti potenzialmente disastrosi per le economie mondiali e la loro stabilità dei prezzi e persino politica. Il crash dell’oro segnerebbe la fine del rally solo se queste fonti di tensione venissero meno, i governi smettessero di indebitarsi e i rendimenti reali tornassero a salire.

Crash oro possibile discesa strutturale?

Graficamente, il crash dell’oro delle scorse ore aprirebbe la strada a una discesa strutturale. Da notare che il dollaro sembra essersi assestato sopra i minimi toccati a settembre. Un biglietto verde più forte riduce la domanda per gli asset in esso denominati. Infine, la stessa resilienza dell’economia americana ai dazi contribuirebbe a sostenere l’appetito per il rischio sui mercati internazionali.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Articolo precedente

Blocco aumento età pensionabile solo per i gravosi: chi sono i tutelati dalla manovra 2026

tassazione lavoro notturno e festivi
Articolo seguente

Lavoro notturno e festivi: nel 2026 tassa secca al 15% sulle maggiorazioni (manovra di bilancio)