Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Cosa fare subito dopo la nascita del figlio: ecco i bonus e le domande da fare

Cosa fare subito per bonus, agevolazioni e vantaggi per i figli a carico, ecco cosa fare dopo la nascita del figlio.
5 mesi fa
3 minuti di lettura
bonus figli
Foto © Licenza Creative Commons

Il lieto evento è arrivato? Dopo lo stress per la lunga attesa e poi per le ore del parto, ecco che bisogna passare al lato burocratico che c’è dietro la nascita di un nuovo individuo. Alla famiglia che si allarga spettano alcuni bonus e alcune agevolazioni. Da richiedere subito seguendo però le giuste procedure che a volte variano da caso a caso. Ma vediamo cosa devono fare i genitori appena nato un figlio per poter poi prendere i benefit che lo Stato prevede e i bonus per i figli.

Cosa fare subito dopo la nascita del figlio: ecco i bonus e le domande da fare

La nascita è un evento che fa felice una famiglia.

Ma un figlio ha dei costi e quindi ecco che lo Stato corre in aiuto con misure, prestazioni e strumenti atti a dar manforte alle famiglie che hanno avuto un figlio. Quando si parla di nascite, un fenomeno che è sempre più in salita è la denatalità. Si fanno pochi figli.

Ecco che anche per questo problema i legislatori da tempo usano varare bonus e agevolazioni. La prima cosa che si fa dopo il parto e dopo la nascita, è aggiornare i dati all’anagrafe, nel senso che il figlio va registrato, va munito di codice fiscale e viene inserito nello stato di famiglia diventando a tutti gli effetti un nuovo componente.
Per prendere bonus e agevolazioni oggi lo strumento necessario è l’ISEE.

Lo conoscono tutte le famiglie che prendono sussidi, sconti su luce, acqua e gas, ma anche tutte le famiglie che hanno dei figli e prendono assegno unico, sconti sulla mensa scolastica, borse di studio e così via dicendo.

Alla nascita del figlio quindi il primo passaggio è presentare la DSU e ottenere l’ISEE.

Naturalmente chi già lo ha deve aggiornarlo. Perché è un qualcosa di necessario dal momento che ogni bonus o agevolazione è collegata al nuovo nato, e se questi non è presente nell’ISEE automaticamente non potrà essere considerato nel bonus o nella agevolazione.

ISEE il primo passaggio, poi le domande per bonus e agevolazioni

Quindi, passaggio propedeutico e necessario è quello della DSU, cioè della Dichiarazione Sostitutiva Unica per rinnovare l’ISEE, cioè l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Dopo questo passaggio, ecco che bisogna passare, per il tramite del sito dell’INPS alle domande per gli stessi bonus e le stesse agevolazioni prima citate.

Diversi sono i bonus sui figli da poter sfruttare. Si parte naturalmente dall’Assegno Unico e Universale sui figli a carico. Va compilata la domanda, seguendo la procedura dello stesso sito INPS accessibile in area riservata previa autenticazione con SPID, CIE o CNS. Va compilata la scheda del figlio appena nato, con tanto di codice fiscale da inserire.

Questo passaggio è necessario anche da parte di chi ha altri figli su cui era già presente un Assegno unico e Universale. Aggiornare la scheda permette di inserire anche il nuovo figlio nel trattamento e quindi in quello che a tutti gli effetti è il principale bonus sui figli.

E soprattutto, permette di recuperare anche i due mesi pre-parto, perché l’Assegno Unico, avendo sostituito il Premio alla Nascita, parte dal settimo mese di gravidanza.

Assegno Unico, bonus nuovi nati e maternità dei Comuni

L’Assegno Unico ha preso il posto dei tanti bonus sulle nascite prima presenti, compreso il già citato Premio alla Nascita, anche noto come Bonus Mamma Domani, e il Bonus Bebè. Ma nel 2025 il governo ha inserito pure il premio nuovi nati, una erogazione una tantum per famiglie con ISEE fino a 40.000 euro.

Il Bonus per i figli neonati nel 2025 è pari a 1.000 euro e si percepisce una sola volta. Ma con domanda da presentare entro i primi 6 mesi di vita del pargolo. La domanda deve essere presentata anche in questo caso sul sito dell’INPS in area riservata con il formulario predisposto.

Se quella che ha appena messo alla luce suo figlio o sua figlia, cioè la madre, non ha copertura da maternità, cioè se non è una lavoratrice dentro il perimetro delle indennità per maternità, ecco che si può passare a chiedere la maternità dei Comuni. Si tratta di 5 mesi di maternità per casalinghe, disoccupate e simili.

E si prende in unica soluzione, con domanda al Comune di residenza del nucleo familiare ma con pagamento che arriva sempre dall’INPS. Spetta quindi a tutte le madri che non beneficiano dell’indennità di maternità INPS ma con un ISEE del proprio nucleo familiare entro i 20.382,90 euro.
L’importo 2025 è pari a 407,40 euro da moltiplicare per cinque mesi. E genera un versamento una tantum pari a 2.037 euro.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Risultati Invalsi disastrosi per mercato del lavoro
Articolo precedente

I risultati delle Prove Invalsi paventano un disastro per il mercato del lavoro

certificato medico malattia
Articolo seguente

Assenza per malattia, il certificato medico non è legge: cosa succede se il datore di lavoro lo contesta