Conti correnti bloccati dalle banche, un sintomo della precarietà

Alcune banche stanno bloccando i conti correnti di soggetti considerati a rischio. Ecco un altro sintomo dei nostri tempi bui.
3 mesi fa
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conti correnti

Mala tempora currunt, è proprio i lacco di dirlo.  Siamo davvero in un brutto periodo se anche le banche non si fidano più dei propri clienti tanto da bloccarne i conti correnti. Di recente infatti alcune banche stanno bloccando tali conti perché considerano a rischio determinati soggetti. si tratta di una problematica che va ad incidere enormemente sulle nostre finanze quotidiane, ma cosa fare se accade un evento del genere?

I soggetti a rischio

La scelta delle banche di bloccare alcuni conti correnti è dovuta al fatto che alcuni soggetti sono considerati a rischio.

Non c’è una definizione univoca che possa rendere precisamente il concetto di soggetto considerato a rischio, poiché ogni banca applica i suoi metodi basati sulle politiche adottate dall’istituto finanziario internamente. Ciò significa che ogni istituto può considerare a rischio un utente per motivi diversi. Ad ogni bon conto, possiamo delineare un quadro generico che possa far rientrare tali soggetti. Ad esempio coloro che hanno una cattiva storia creditizia, oppure che non hanno una storia finanziaria consolidata. ossia quelli che non forniscono adeguate informazioni sulla propria situazione economica.

Ci son poi quelli che effettuano operazioni sospette, come chi come transazioni illecite, oppure gioca d’azzardo o in veste in operazioni poco chiare nel mercato immobiliare. E dire che esiste una legge che dovrebbe tutelare i risparmiatori, ossia la legge 104/2023 che dovrebbe proprio garantire agli utenti il servizio bancario. Nonostante la sua presenza, molti istituti di credito agiscono come se non esistesse e ne ignorano la normativa bloccando appunto il conto corrente considerato a rischio. a quanto pare infatti le banche interpretano in modo autonomo tale norma, operando quindi per soluzioni ingiustificate. Inutile dire che tali azioni comportano gravi problematiche poi ai correntisti bloccati.

Conti correnti bloccati, che fare?

Se a giugno gli economisti si preoccupavano per il taglio dei tassi sul conto in banca, oggi invece il quadro economico è delineato da una totale precarietà.

Risparmiare sta diventando mera utopia e se le banche ci bloccano i conti correnti, allora ecco che diventa assolutamente impossibile mettere qualche soldo da parte. L’insolvenza del cliente è un fenomeno di questi tempi bui, così come naturalmente anche gli illeciti e i sospetti di frode, tutti motivi che inducono gli istituti di credito a utilizzare questa procedura estrema. Naturalmente, la banca dovrebbe sbloccare il conto una volta chiarita la situazione, ma se i suoi sospetti erano giustificati i tempi di sblocco in questo caso si allungano.

Cosa fare quindi che il nostro conto viene bloccato? Nei casi di ritardo ingiustificato, i correntisti hanno tutto il diritto di rivolgersi alle autorità competenti o anche avviare azioni legali per far valere i propri diritti e tutelare così i propri interessi economici. Come dicevamo, in caso invece di blocco giustificato da reali motivi inappropriati da parte dei correntisti, allora la questione si complica. Ciò che è chiaro è che tale fenomeno sta diventando sempre più uno specchio perfetto per delineare le difficoltà economiche di molte famiglie italiane.

I punti più importanti…

  • di recente diverse banche stanno bloccando i conti correnti dei propri clienti considerati soggetti a rischio;
  • si tratta correntisti con una situazione finanziaria poco chiara, come cattivi credisti o anche colpevoli di operazioni bancarie illecite;
  • se la situazione viene chiarita la banca è tenuta a sbloccare il conto, ma se il blocco è giustificato, i tempi si allungano e potrebbe essere necessario il ricorso ad azioni legali.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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