L’INPS ha implementato un aggiornamento significativo all’interno del proprio portale telematico dedicato alle domande di maternità e paternità. Tra le novità, spicca una nuova funzione che mira a rendere più agevole la gestione del congedo parentale da parte dei genitori: il modulo “Consulta contatori congedo parentale”.
Questo nuovo strumento rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza e una migliore pianificazione dei periodi di astensione dal lavoro per la cura dei figli.
Contatore per congedo parentale: una funzione al servizio delle famiglie
Attraverso il nuovo sistema, genitori e operatori del Contact Center multicanale possono accedere in modo diretto e intuitivo ai dati relativi alle richieste di congedo parentale presentate negli ultimi dodici anni.
Il periodo considerato copre tutte le nascite, adozioni e affidamenti a partire da un arco temporale di 12 anni, che coincide con il termine massimo entro cui è possibile fruire di tale diritto secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Questa funzionalità consente di monitorare la situazione in modo dettagliato per ogni figlio, visualizzando in particolare:
- Il totale complessivo di congedo parentale richiesto;
- La porzione di congedo accolta con erogazione dell’indennità;
- I periodi di congedo accettati ma non indennizzati.
Grazie a questa visualizzazione analitica, ogni genitore può avere contezza dello stato delle proprie richieste e utilizzare in modo più consapevole le quote ancora disponibili.
Il quadro normativo e l’importanza della pianificazione
Il congedo parentale, secondo quanto disciplinato dall’articolo 32 del Decreto Legislativo n. 151 del 26 marzo 2001, è un diritto individuale che consente ai lavoratori di assentarsi dal lavoro per prendersi cura dei figli nei primi 12 anni di vita o nei 12 anni successivi all’ingresso del minore in famiglia in caso di adozione o affidamento.
L’utilità della nuova funzione INPS si inserisce in questo contesto normativo, con l’obiettivo di supportare i genitori nella gestione dei propri diritti e aiutarli a non oltrepassare i limiti imposti dalla legge. Infatti, pur essendo un diritto individuale, il congedo parentale è soggetto a precise soglie temporali sia per ciascun genitore sia per la coppia nel suo complesso.
I limiti temporali: individuali e di coppia
Il sistema permette di visualizzare in termini esatti – specificando mesi, giorni e, ove previsto, anche ore – la durata dei periodi già fruiti. Questo dato risulta cruciale, perché il congedo parentale è soggetto a due tipi di limiti: individuali e complessivi.
Nel dettaglio, ogni genitore ha diritto a un massimo di:
- 6 mesi per la madre;
- 6 mesi per il padre, estendibili a 7 se il padre si astiene dal lavoro per almeno 3 mesi.
Tuttavia, il limite massimo fruibile da entrambi i genitori insieme è fissato in 10 mesi, che possono salire a 11 solo in caso di utilizzo paritario e con specifiche condizioni (come l’astensione obbligatoria del padre). Ne consegue un’interazione stretta tra i due limiti: se uno dei genitori usufruisce della totalità della propria quota, l’altro sarà costretto a rinunciare a parte del proprio congedo.
Un esempio (fatto dall’INPS stesso nel messaggio di lancio contatore congedo parentale) chiarisce questo meccanismo: qualora il padre richieda 7 mesi di congedo parentale, la madre potrà beneficiare solo di 4 mesi, poiché la soglia massima di coppia è fissata a 11 mesi.
Analogamente, se la madre fruisce di tutti e 6 i mesi a lei spettanti, il padre potrà richiederne al massimo 5.
L’impatto operativo del contatore congedo parentale
Il servizio “Consulta contatori congedo parentale” si presenta dunque come un importante alleato nella corretta gestione del tempo da dedicare alla cura dei figli. Consultando lo storico delle richieste, i genitori possono pianificare le future astensioni dal lavoro in modo da evitare sovrapposizioni o superamenti dei limiti previsti. Questo contribuisce non solo al rispetto della normativa ma anche a una distribuzione più equilibrata del carico familiare tra i due genitori.
L’INPS ha illustrato i dettagli operativi del nuovo servizio nel messaggio n. 2078 del 30 giugno 2025. In tale comunicazione, l’Istituto chiarisce che il sistema è stato pensato per semplificare il calcolo delle giornate di congedo già fruite e di quelle ancora disponibili, favorendo una pianificazione basata su dati certi.
Benefici concreti per i genitori lavoratori
Tra i principali vantaggi di questo aggiornamento, va evidenziata la possibilità per i genitori di evitare errori o richieste non accolte a causa del superamento dei limiti temporali. Inoltre, la consultazione preventiva dei periodi già fruiti rappresenta uno strumento prezioso per coordinarsi con l’altro genitore. Specialmente in quei contesti in cui entrambi lavorano e devono alternarsi nella cura dei figli.
Grazie alla visualizzazione dettagliata e retroattiva, è possibile avere una panoramica completa dell’andamento delle domande presentate. Sia quelle con indennità sia quelle a titolo non retribuito. Questo permette una maggiore consapevolezza delle proprie scelte. E, in alcuni casi, una maggiore flessibilità nella riorganizzazione del lavoro familiare.
Riassumendo
- INPS introduce il servizio online per consultare i congedi parentali degli ultimi 12 anni.
- Ogni genitore può visualizzare periodi fruiti, con o senza indennità.
- Il congedo parentale ha limiti individuali e di coppia ben definiti.
- La funzione aiuta a pianificare con consapevolezza l’uso dei periodi residui.
- Superare i limiti di coppia può impedire all’altro genitore di usufruire del congedo.
- Il servizio promuove una gestione equa e trasparente del tempo per i figli.
